2015-01-14 16:38:00

Il Papa in Asia. Sri Lanka: la pace possibile. No alla violenza religiosa


"Possano tutti trovare ispirazione e forza per costruire un futuro di riconciliazione, di giustizia e di pace per i figli di questa amata terra". E' l'invocazione che Papa Francesco pronuncia nella preghiera al santuario di Madhu  nella seconda e ultima giornata nello Sri Lanka. Perdonare, ha ricordato il Papa non è facile, ma Maria perdonò chi uccise Gesù. La Madonna possa "accompagnare, con le sue preghiere, gli sforzi dei Srilankesi di entrambe le comunita', Tamil e Cingalese, per ricostruire l'unita' del Paese". 

Dalla pace possibile, alla messa per la canonizzazione di Giuseppe Vaz, il primo santo dello Sri Lanka. Il Papa indica la libertà religiosa come "diritto umano fondamentale". ''Come ci insegna la vita di Giuseppe Vaz, afferma, l'autentica adorazione di Dio porta non alla discriminazione, all'odio e alla violenza, ma al rispetto per la sacralità della vita, al rispetto per la dignità e la libertà degli altri e all'amorevole impegno per il benessere di tutti". 

Il rapporto tra religione e terrorismo, ci riporta con Jorge Milia, giornalista e scrittore argentino, amico di Francesco, alla vigilia del viaggio in Asio: all'incontro del Papa con il Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede.

"Le dure parole del Pontefice contro il fondamentalismo religioso, spiega Milia, "che rifiuta Dio stesso, relegandolo a un mero pretesto ideologico", credo che siano l'idea centrale dell'incontro. Indubbiamente è stato un messaggio forte, ma forse più importante è la richiesta di Francesco ai leader islamici di condannare l'attacco in Francia. Il risultato, finora, non è stato quello che ci aspettavamo. La cosa peggiore è che non si sa se il silenzio è detatto dalla paura dei terroristi o dall'adesione ad essi".

Milia, lo Sri Lanka è un Paese appena uscito dalla guerra civile. Come guarda all'appello di pace e riconciliazione del Papa?

"Ceylan, Sri Lanka, la lacrima dell'India, è un luogo multietnico, multiculturale, e multireligioso. Ma nello Sri Lanka nessuno parlava di pace. Dal 2009 la guerra è finita, ma la pace è lontana, le divisioni tra Tamil e Cngalesi nello Sri Lanka sono ancora una realtá. La Chiesa cattolica, composta da srilankesi, sia di etnia Tamil che Cingalese, è impegnata nell'opera di pacificazione. Da qui, l’appello di Bergoglio per la riconciliazione dopo la recente guerra civile tra la minoranza Tamil e la maggioranza cingalese: "I leader religiosi non siano equivoci e la fede non sia usata per fare la violenza". Il Papa si presenta con un forte impegno per la pace. Lo Sri Lanka non solo si divide in Tamil e Cingalesi. Ma gli indù, buddisti, islamici e cristiane sono parte d’una realtà quotidiana. Francesco fa un viaggio nel segno della pace e anche della riconciliazione. Parla alla gente dello Sri Lanka ma, nello stesso tempo, parla al mondo. Lui lo sa. La sua parola è la riconciliazione, perché sa che non ci sarà mai pace senza riconciliazione". 

 








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