2015-01-07 15:43:00

Pino Daniele. Card Sepe: è stato un "messaggero" di Napoli


Sono stati celebrati i funerali di Pino Daniele. La cerimonia si è tenuta nel Santuario del Divino Amore, a Roma, in una chiesa gremita di familiari e amici più stretti, tra cui diversi personaggi del mondo della musica e dello spettacolo. All'esterno del luogo di culto tantissima gente, molti arrivati anche da altre regioni italiane per l'ultimo saluto all'artista napoletano. Il corteo funebre ha poi raggiunto Napoli nel primo pomeriggio, dove intorno alle 19, nella Basilica di San Francesco di Paola, in Piazza del Plebiscito, è in programma una Messa celebrata dal cardinale Crescenzio Sepe. Le parole del porporato al microfono di Luca Collodi:

R. – Ha saputo interpretare un po’ l’animo napoletano leggendo e descrivendo poeticamente i chiaroscuri della nostra città, le tante cose belle, ma anche una cartolina sporcata da tante situazioni che purtroppo non facevano emergere la bellezza anche culturale e civile di questa nostra metropoli. Ha saputo ricavare da una visione poetica una rappresentazione che poi tanti napoletani hanno fatto loro, perché interpretava autenticamente questo humus, questo nostro tipico animo napoletano.

D. – Pino Daniele  come ha interpretato la popolarità, la gente e i problemi di Napoli?

R. – È stato certamente uno dei migliori interpreti dell’animo napoletano. Il fatto stesso che la popolazione che sembrava un po’ distratta dalla mancanza della sua presenza fisica, ieri sera ad esempio si è radunata in più di centomila a Piazza del Plebiscito. Questo fa capire quanto sia sceso poi nell’animo dei napoletani e come questi abbiano saputo apprezzare questa sua interpretazione.

D. – Più volte lo ha cantato Pino Daniele: Napoli è ancora il luogo dell’anima nonostante i problemi di oggi?

R. – Credo di sì, perché anche lui, pur descrivendo i lati oscuri di una città che sta attraversando uno dei momenti più difficili, ha capito e ha colpito bene quelli che erano i drammi di una città. Per questo, è stato credo uno dei maggiori e dei migliori interpreti e ha saputo fare questo non soltanto per la città di Napoli, ma in qualche maniera ha poi avuto un’influenza sul Paese, sull’Italia e anche fuori, perché le sue interpretazioni hanno avuto un successo molto vasto anche fuori dall’Italia.

D. – L’uomo Pino Daniele, un artista che era anche un uomo generoso e sicuramente innamorato della vita…

R. – Era un uomo tranquillo. Direi che tendeva piuttosto alla riservatezza, al nascondimento. Concentrava nei contenuti delle sue canzoni che erano profonde e anche poetiche questo suo messaggio. Io l’ho definito “un messaggero di Napoli”, perché è stato uno dei pochi che ha saputo cantare calandosi all’interno della realtà sia napoletana che poi sociale in genere. In un primo momento, era prevista una Messa nella Basilica di Santa Chiara, ma vista la massa enorme di persone prevista di coloro che vogliono assistere a questo momento, la cerimonia religiosa si farà stasera – quando le urne verranno portate qui da Roma – a Piazza del Plebiscito proprio per raccogliere il maggior numero di coloro che vogliono assistere alla cerimonia religiosa, alla Messa.

D. – L’arte, la musica, il teatro a Napoli sono un modo per non rassegnarsi, talvolta per protestare, per cercare di cambiare la propria situazione…

R. – I napoletani, sia il popolo sia anche la parte colta, intellettuale, della città hanno capito una cosa molto importante: la cultura, la vera cultura, quella che ha radici profende in tutta la storia in tutta l’arte napoletana, può essere uno strumento per superare le difficoltà. La cultura è sempre stata alla base di una costruzione civile, sociale, culturale e questo Napoli lo ha capito ed esprime attraverso i suoi tantissimi artisti questa volontà di superare la crisi.








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