“E’ il momento di privilegiare ciò che ci unisce piuttosto che ciò che ci divide”: è quanto scrive mons. Claude Rault, vescovo della diocesi di Laghouat-Gardaïa, in Algeria, nella sua riflessione, pubblicata sul portale www.eglise-catholique-algerie.org sulle feste del Natale e del Mouloud, la nascita di Maometto, che quest’anno ricorre oggi, 3 gennaio.
Un “dialogo di vita”
“Le nostre differenze ci appaiono quasi inconciliabili quando ci lanciamo in paragoni
di ordine ideologico o teologico. Ma a livello della vita quotidiana, degli atti semplici
di devozione o anche delle pratiche religiose, siamo su un terreno più comune e più
vitale” osserva il presule che cita i numerosi auguri ricevuti in occasione del Natale
da tanti amici musulmani. “Sono sicuro che sapremo anche testimoniare la nostra vicinanza
ai nostri amici in occasione della loro festa” aggiunge mons. Rault definendo questo
scambio di auguri “dialogo di vita”, dialogo che invita a cogliere quanto può far
crescere i legami fraterni tra cristiani e musulmani.
Fare crescere la nostra comune umanità
“La nostra esistenza è fatta di numerosi gesti, numerosi costumi, attraverso i quali
esprimiamo la nostra fede – osserva il vescovo di Laghouat-Gardaïa –. E’ attraverso
il cuore del nostro legame con Dio che ritroviamo il meglio. Quello che ci lega di
più sono i nostri rapporti umani, la nostra preghiera semplice, le nostre relazioni
rispettose, i nostri gesti d’aiuto e di mutua solidarietà”. Nel rispetto delle diverse
identità, per il presule, ciò che di prezioso c’è da promuovere, preservare, rispettare,
far crescere, è la comune umanità, la sua dimensione divina, l’adorazione “in spirito
e verità”, come diceva Gesù alla samaritana. E provvidenziale mons. Rault definisce
infine la prossimità quest’anno delle feste del Natale e del Mouloud, perché avvicinino
sempre più cristiani e musulmani. (A cura di Tiziana Campisi)
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