2015-01-02 08:15:00

Quirinale e riforme, le sfide 2015 dell'Italia


L’inizio del 2015 sarà denso di appuntamenti per l’Italia. Non solo l’elezione del successore del Presidente Napolitano, ma anche l’avvio del Jobs Act e il varo delle riforme della pubblica amministrazione fiscale. Alessandro Guarasci

Il 2015  si aprirà molto probabilmente con l’elezione del Presidente della Repubblica. Giorgio Napolitano, nel discorso di fine anno, ha fatto che capire che le sue dimissioni sono vicine. In tanti pronosticano i giorni successivi alla fine del semestre di presidenza europeo il 13 gennaio.

A breve i partiti inizieranno le consultazioni al loro interno per trovare un degno successore a Napolitano, che in questi anni si è caratterizzato per la difesa delle istituzioni, della credibilità e della stabilità dell’Italia nel mondo. Napolitano ha detto che le riforme sono state avviate e poi ha citato il dramma della disoccupazione giovanile.

Proprio al lavoro guarda il Jobs Act, i cui decreti attuativi sono stati approvati alla vigilia di Natale. Ieri il presidente della Cei, il cardinale Bagnasco, ha detto che se la piaga" della disoccupazione "non si riesce a risolvere in modo positivo rischia veramente" di determinare "comportamenti e situazioni di schiavitù. Sul fronte fiscale, confermato il bonus degli 80 euro e approvato il bonus bebè, si attende una riforma che tenga conto di più del numero dei figli 








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