2014-12-31 15:26:00

Polignano: un sito archeologico ospita il presepe vivente


Nel suggestivo complesso Ipogeo di Madonna delle Grottole, in provincia di Bari, prende vita uno dei presepi viventi più particolari d’Italia, a cui è ancora possibile assistere nelle rappresentazioni del 4 e del 6 gennaio. Al microfono di Corinna Spirito, uno degli organizzatori, Roberto Certone, spiega perché il presepe vivente di Polignano è unico al mondo:

R. – La sua particolarità sicuramente è il luogo dove lo facciamo: è il sito archeologico di Madonna di Grottole, un sito archeologico che presenta ben 62 grotte manufatte, scavate nel luogo nel corso dei millenni. Ha una masseria risalente al XV secolo e poi una cappella annessa che, dalle prime carte, risulta essere aperta già dal 1600. E la particolarità di questa chiesa è che ha un dipinto – la Vergine con Bambino con ai fianchi San Rocco e San Vito – che poi per usanza popolare è ricordata come la Madonna di Grottole, dal nome della contrada che ospita questa rappresentatività del Natale che noi facciamo a Polignano.

D. – Il complesso ipogeo, peraltro, ha già avuto l’attenzione di una rivista come “National Geographic”…

R.  – Esatto: perché ha fotografato la grotta nella quale noi facciamo ospitare la natività, cosiddetta “grotta dell’albero”, perché è una grotta sempre in pietra, scavata dall’uomo, ma più grande di tutte le altre, sovrastata da un ulivo secolare, con le radici che la circondano. E’ una cosa davvero molto bella, suggestiva, della quale si è accorta – appunto – la rivista “National Geographic” molti anni fa, che le ha dedicato addirittura la copertina.

D. – Come e quando nasce la prima edizione del presepe vivente di Polignano?

R. – Noi siamo partiti sei anni fa, le prime edizioni le abbiamo fatte nel centro storico di Polignano. Invece, da quattro anni a questa parte siamo ospitati in questo sito archeologico, che è di proprietà della Fondazione Maria Rossi onlus, che si occupa anche di assistere malati chemioterapici e che ha messo a disposizione questa sua “location” appunto per ospitare il presepe vivente. Devo dire che da quattro anni, da quando siamo ospiti di questo sito archeologico, l’afflusso di gente è stato sempre notevole perché – ripeto – oltre alla particolarità del Natale, di un presepe vivente, che magari si può anche trovare ovunque, riuniamo la suggestività di questi luoghi che sono davvero unici e che per la prima volta sono stati aperti al pubblico. Infatti, fino a poco prima del nostro avvento non era possibile visitare questi luoghi, quindi è stata un’occasione anche per riscoprire una parte del territorio di Polignano, che finora era sconosciuto a molti.

D. – Chi sono gli attori che partecipano?

R. – Sono tutti attori tra virgolette, perché nessuno di loro è un attore professionista, fatta eccezione per Maurizio Pellegrini che è il direttore artistico. E’ tutta gente di Polignano che si mette a disposizione, famiglie intere: bambini, anziani del Centro anziani che si dedicano anche tradizioni culinarie di una volta e si mettono a disposizione durante le feste di Natale e dedicano le loro giornate a fare questa rappresentazione. Perché la Natività è veramente una famiglia di Polignano, è realmente composta da una famiglia, da madre, padre e bambino, che si mette a disposizione e fa la Sacra Famiglia. E la sceglie il nostro parroco, don Gaetano, durante l’anno, tra quelli che fanno battezzare i loro figli: quindi questa è una scelta che spetta a lui. E ogni anno c’è una vera famiglia che interpreta la Sacra Famiglia di Betlemme. E questa è una cosa bella, perché come ha detto la nostra mente pensante, che è il parroco don Gaetano Luca, dal quale è partito tutto, è il senso di comunità che si viene a creare nel nostro Presepio vivente che, anche questo, è un altro valore aggiunto. Diventiamo infatti una grande famiglia fatta di circa 200 persone tra volontari, comparse, elementi del servizio d’ordine. Quindi, una grande famiglia che si mette a disposizione per questo presepio vivente.

D. – I residenti come vivono questa tradizione iniziata sei anni fa?

R. – La vivono bene, perché il grosso dei nostri visitatori viene da Polignano. Però, il fatto che il centro di Polignano solitamente sia sempre visitato da gente, sempre pieno – perché Polignano è anche un paese turistico – il fatto che sia svuotato durante i giorni della rappresentazione del presepio vivente, significa che molta gente o vi partecipa, perché fa la comparsa, o ci viene a vedere. Quindi, è una cosa che è entrata nella comunità altrimenti non troveremmo mai 200 persone che si mettano a disposizione. E’ una cosa che è entrata nella mentalità di Polignano e questo ci fa andare avanti ogni anno. Ogni anno cresciamo anche come numero di comparse e questo significa che possiamo aprire più grotte, significa che possiamo fare più scene e quindi aumentare anche questo percorso che attualmente comunque è di un chilometro: servono circa 40 minuti per vedere tutto il nostro Presepio vivente. Ogni anno aumentiamo anche di persone e questo è possibile proprio perché è entrato nella coscienza dei nostri cittadini.








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