2014-12-29 13:32:00

Convogli di aiuti iraniani destinati ai cristiani iracheni


Convogli di aiuti iraniani attendono il permesso d'ingresso da parte del governo di Baghdad per entrare in territorio iracheno e essere distribuiti anche tra le comunità cristiane che hanno subito la pulizia etnico-religiosa imposta nel nord del Paese dai jihadisti de sedicente Stato Islamico (Is). Lo riferisce alle agenzie di stampa iraniane il parlamentare cristiano Yonatan Betkolia, rappresentante delle comunità assire e caldee al parlamento della Repubblica Islamica dell'Iran.

Aiuti per i cristiani di Erbil
Betkolia aggiunge che l'Iran ha già inviato aiuti umanitari alle minoranze religiose brutalizzate dai miliziani dell'Is, fin dal primo esplodere dell'emergenza. Adesso sono pronti a partire convogli umanitari con cibo, tende, vestiti e materiale medico-sanitario destinati anche ai cristiani che hanno trovato rifugio a Erbil e in altre aree del Kurdistan iracheno. Funzionari iraniani operanti nell'area - riferisce Betkolia - hanno già preso contatto con le locali comunità cristiane per coordinare la distribuzione degli aiuti.

Auguri dell'Iran per il Natale
Prima di Natale, l'ambasciatore iraniano a Amman Mojtaba Ferdowsjpour aveva visitato l'arcivescovo Maroun Lahham – vicario patriarcale per la Giordania del patriarcato di Gerusalemme dei Latini – per esprimere a lui e a tutti i cristiani le proprie felicitazioni in occasione delle festività natalizie. Il diplomatico iraniano, in quell'occasione, aveva ribadito che “la Repubblica Islamica dell'Iran è pronta a assistere i cristiani dell'Iraq e della Siria per alleviare le loro sofferenze e i loro affanni”.

Ruolo dell'Iran nella crisi siro-irachena
“L'Iran” dichiara all'agenzia Fides l'Arcivescovo Lahham “ha assunto indubbiamente in Medio Oriente un ruolo cruciale. E' in contatto permanente con la Santa Sede, con la quale condivide dialoghi molto importanti. Speriamo che il contributo dell'Iran abbia effetti positivi nella ricerca di soluzioni alle crisi che tormentano le popolazioni dell'Iraq e della Siria". (G.V.)








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