2014-12-27 07:59:00

Kiev e filo-russi scambiano oltre 300 prigionieri


Circa 370 prigionieri sono stati scambiati tra le forze di Kiev e i ribelli separatisti filorussi alle porte di Donetsk. Sul fronte politico però si registra la cancellazione di un nuovo round di colloqui tra il gruppo di contatto Ucraina, Russia e Osce, e l’aggiornamento della dottrina militare russa che definisce la Nato una minaccia primaria per il Paese. Il servizio di Marco Guerra:

Dopo aver letto i nomi di tutti i prigionieri, ieri è iniziato lo scambio a gruppi di dieci alla volta tra le due parti belligeranti. In tutto l’accordo prevede il rientro di 222 ribelli filo-russi e circa 150 soldati ucraini. A vigilare sullo scambio, che dovrebbe continuare anche nella giornata odierna, sono presenti sul campo alcuni rappresentanti dell'Osce. Secondo fonti dei separatisti, nelle prossime 24 ore potrebbe avere luogo un ulteriore consegna reciproca di prigionieri con i ribelli della repubblica separatista di Lugansk.  Ma questo gesto di distensione non trova seguito sul fronte politico-diplomatico: nelle stesse ore a Minsk venivano annullati i colloqui di pace sull’est dell’Ucraina tra il gruppo di contatto Mosca, Kiev ed Osce. Il governo ucraino intanto ha sospeso - adducendo ragioni di sicurezza - tutti i transiti ferroviari e su strada diretti alla Crimea, annessa lo scorso marzo alla Russia. Mentre il presidente russo Vladimir Putin ha approvato la nuova versione della dottrina militare della Russia nella quale si sottolinea che la Nato è una minaccia primaria per la sicurezza del Paese.

 

 

 








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