2014-12-24 21:00:00

Zambia. Padre Moroni: Natale in un clima elettorale


Assaporare la gioia di una rinascita sia spirituale che concreta e celebrare la pace che ha sempre accompagnato il Paese: è con questa attitudine che lo Zambia vive quest’anno il Natale. A testimoniare questa realtà, dalla capitale Lusaka, è padre Giambattista Moroni, missionario comboniano, al microfono di Davide Maggiore:

R. – Il tempo del Natale qui in Zambia, innanzitutto, colpisce perché da voi si canta al freddo al gelo e qui invece fa caldo e piove. Quindi c’è un clima di gioia perché finalmente è tornata la pioggia e riprende la vita, quasi che il Natale del Signore corrisponda alla rinascita della vita. Nel giro di 15 giorni tutta la campagna, tutta la terra diventano verdi. Quindi c’è un clima di gioia, di festa e in generale, come in tutto il resto della Chiesa universale, di preparazione alla venuta del Signore cercando di cambiare la propria vita, alzare le strade, abbassare i colli, riempire la valli dei nostri peccati.

D. – Qui l’aspetto spirituale del Natale ancora riesce a essere più sentito di quello commerciale?

R. – Sì, in genere l’aspetto commerciale non è ancora così visibile e prevalente, se non nelle città, nei centri commerciali. Comunque nelle parrocchie, nelle comunità cristiane, si vive per la gioia di questo evento della nascita di Cristo in maniera spirituale.

D. – Dal punto di vista invece della società, quest’anno è anche il 50.mo anniversario dell’indipendenza dello Zambia; quindi la festa religiosa del Natale si sovrappone un po’ alle celebrazioni che sono andate aventi per tutto l’anno della festa civile dell’indipendenza …

R. – Sì, quest’anno per lo Zambia è stato un momento bello di celebrazione per ricordare i 50 anni del cammino fatto nella pace. Lo Zambia è uno dei pochi Paesi dell’Africa che non ha mai conosciuto una vera guerra civile all’interno; solo scaramucce nei momenti un po’ caldi delle elezioni, che tra l’altro stiamo per rivivere ancora una volta per la morte improvvisa del presidente dello Stato Michael Sata; il 20 gennaio ci saranno nuove elezioni. Quindi, questo clima del Natale è un po’ ombrato dal clima politico, purtroppo, che si è creato. È in pieno corso la campagna politica.

D. – Allargando ulteriormente lo sguardo alla società, quali sono le sfide?

R. – Penso che la sfida più grande sia quella di continuare a costruire il futuro di questo Paese in unità. La coesione sociale è sempre stata la ricchezza di questo Paese e deve continuare ad esserlo nonostante gli individualismi che ci sono, legati soprattutto alla povertà, alla distribuzione della ricchezza che purtroppo non è equa.

D. – Un pensiero, una preghiera, un auspicio della Chiesa dello Zambia per chi ci ascolta attraverso la Radio Vaticana …

R. – In occasione del 50.mo dell’indipendenza, la Conferenza episcopale ha emanato un documento in cui viene evidenziato questo desiderio di giustizia, di verità, di pace, di fraternità, di equità, che la Chiesa si augura per la nazione. La Chiesa cattolica insieme alle altre Chiese, hanno, da questo punto di vista, coordinamento e comunione di intenti. E questo è di buon auspicio, affinché siano il modello di questo progetto di famiglia e unità che tutta la comunità possa seguire.








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