2014-12-11 15:38:00

Famiglia, Ingrao: cammino sinodale è esame di maturità



"I mesi che ci separano dal prossimo Sinodo saranno un intervallo di tempo cruciale per il pontificato di Papa Francesco. La stampa si è soffermata giustamente sui temi della riforma della curia o della riforma finanziaria. Ma sulla famiglia si gioca molto di questo pontificato". Ignazio Ingrao, vaticanista del settimanale Panorama e autore del volume "Amore e sesso ai tempi di papa Francesco" (Piemme), commenta le parole del vescovo di Roma nella catechesi dell'udienza generale di mercoledì 10 dicembre 2014, la prima di un ciclo dedicato proprio alla famiglia. "Si tratta di un tema che Francesco ha nel suo cuore e che non era stato neanche affrontato dalle congregazioni generali del pre-Conclave". 

Il Papa ha criticato la descrizione del Sinodo straordinario dell'ottobre scorso tracciata dai media che lo hanno dipinto come una contrapposizione tra due squadre di conservatori e progressisti. "E' una visione che rischia di sviarci e di non dare ragione delle sfumature delle diverse posizioni in gioco, un po' come accadde con il Concilio", spiega Ingrao. "Più che una contrapposizione tra conservatori e progressisti al Sinodo abbiamo visto un confronto fra due sensibilità, entrambe attente a cogliere i segni dei tempi. Quella più pedagogica, portata a ribadire i principi della dottrina, propria di alcuni padri. E quella più pastorale, più attenta a chinarsi sulle ferite delle famiglie in difficoltà per accompagnarle ed accoglierle. Lo dimostrano le votazioni finali pubblicate nella Relatio Synodi che indicano come le due ali più estreme fossero una minoranza, mentre la maggioranza del Sinodo, circa un centinaio di padri, sentiva la necessità di rinnovare la prassi pastorale ma con prudenza e attenzione, senza estremismi". 

"Al Sinodo - aggiunge don Gilfredo Marengo, docente al Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per studi su Matrimonio e Famiglia - si è riproposta quella tensione, forse irrisolvibile, presente anche nella stagione conciliare. Trovare cioè un punto di sintesi tra rinnovamento e rispetto della dottrina". "Questo cammino sinodale, ancora in corso - continua Ingrao - è una grande opportunità per tutta la Chiesa, un vero esame di maturità che il Papa ci chiede. Utilizzare questo tempo per rispondere alle nuove sfide della società, della secolarizzazione, penetrata fin dentro la Chiesa, in tutte le nostre famiglie. Un'opportunità da sfruttare e a cui Francesco guarda con coraggio e fiducia". "E' importante - aggiunge don Marengo - sottolineare il grande investimento che il Papa sta facendo sullo strumento del Sinodo, al contempo rinnovandolo. Francesco sta rilanciando un'immagine di Chiesa sinodale e collegiale davvero affascinante".  

"Ciò che stiamo vivendo come Chiesa, sotto la guida del Successore di Pietro, non è un cammino di maggioranze e minoranze da seguire, ma un profondo e comune ascolto di quello che lo Spirito dice alla Chiesa, il cui discernimento ultimo spetta ai Pastori e, appunto, al Papa". Lo precisa l'arcivescovo Bruno Forte, segretario speciale per il Sinodo sulla famiglia. "Non si tratta quindi - aggiunge - di combattere per far prevalere una o l'altra posizione, ma di essere tutti in ascolto dell'azione di Dio discernendo qual è il bene maggiore per la Chiesa e l'umanità. Quella espressa dal Papa all'udienza del 10 dicembre è una visione teologica e spirituale che si distacca da ogni lettura soltanto mondana del cammino sinodale".  Ma al Sinodo, dunque, non si è litigato? "Proprio no", conclude Forte. "C'è stato, come richiesto da Francesco, un dibattito sincero e vivace, con accenti diversi. Ed è un bene perché significa che la Chiesa è viva e i pastori sono accanto alle problematiche dei fedeli nelle varie parti del globo". 








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