2014-12-10 13:29:00

Grecia, rischio default. Vescovo di Atene: economia sotto zero


Sono sotto pressione i titoli in Grecia, tanto da far pensare a un rischio "default". Il tasso del rendimento triennale è volato oltre il 9% superando quello del decennale in rialzo all'8,2%. Ieri, in Europa le Borse hanno risentito dell'ipotesi di una vittoria del leader della sinistra radicale, Tsipras, proprio in Grecia. Dopo l'annuncio a sorpresa del premier conservatore, Samaras, di avviare il 17 dicembre l'iter parlamentare per l'elezione del nuovo presidente della Repubblica in sostituzione di Papoulias, si apre la strada a elezioni politiche anticipate. Dopo sei anni di crisi, la situazione è difficile, come conferma, nell’intervista di Fausta Speranza, al nuovo arcivescovo di Atene, mons. Sevastianos Rossolatos:

R. – La popolazione purtroppo è molto stanca, perché la crisi continua da anni. Non solo non hanno tutti un lavoro, ma le tasse sono molto pesanti, anche sulla casa in cui abitano, e una famiglia, anche se disoccupata, deve pagare le tasse. Così anche le parrocchie e le diocesi. Siamo sotto zero dal punto di vista economico. E’ una situazione davvero brutta.

D. – Che cosa aspettarsi da queste elezioni? Come guardare a queste elezioni?

R. – Dipende dal punto di vista di ognuno. Qualcuno vede le elezioni molto probabili, anche se non è sicuro che se viene eletto il presidente della Repubblica si arriverà all’elezione di un nuovo governo. Alcuni aspettano un cambiamento di partito, sperando che le cose vadano meglio e altri hanno paura di un cambiamento che peggiori la situazione e faccia arrivare ad una situazione di insicurezza.

D. – Ci sono rischi di estremismi?

R. – Estremismi ci sono, soprattutto qui ad Atene, al centro di Atene, dove c'è anche la cattedrale cattolica. Ogni settimana abbiamo delle manifestazioni. Io sono un nuovo vescovo, ordinato un mese e mezzo fa, e vedo continuamente delle manifestazioni. Alcune sono molto estremiste, di anarchici, dove bruciano e distruggono i negozi. Una persona non può nemmeno circolare in centro. Quindi c’è pericolo di estremismi, ma non in tutta la Grecia, solo al centro da parte degli anarchici. Non è una cosa allargata a tutto il Paese.

D. – Come incanalare al meglio le forze del Paese, perché a livello sociale ci possa essere un riscatto non solo economico ma di sviluppo pieno?

R. – Il Paese da solo non lo può fare. Ci vorrebbe che l’Unione Europea vedesse la cosa dal punto di vista umano e non dal punto di vista monetario, per risollevare lo Stato, le persone, la gente, per poter dirigersi verso uno sviluppo. Non sono la persona adatta per dire come fare, ma tutti vedono che non c’è sviluppo, che non c’è possibilità, dal momento che il governo, dovendo pagare i debiti all’estero, deve succhiare le risorse delle famiglie già impoverite.

D. – Le Borse risentono negativamente della prospettiva della vincita della sinistra radicale di Tsipras, che dire di questo?

R. – Non è sicuro: la popolazione potrebbe indirizzarsi verso la sinistra, come anche potrebbe indirizzarsi ancora di più verso la destra, il centrodestra. Ancora non è chiaro come andrà a finire.








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