2014-12-09 12:28:00

Congo: appello di pace dopo i massacri nel Nord Kivu


“Vogliamo attirare l’attenzione della comunità internazionale sulla guerra più mortale come sul terrorismo che si stanno intensificando in questa parte orientale della Repubblica Democratica del Congo, la cui popolazione attende una risposta immediata” afferma una nota del Coordinamento della Società civile del Nord Kivu, dopo l’ennesima strage di civili innocenti ad opera del gruppo di guerriglia di origine ugandese Adf-Nalu.

Secondo la nota inviata all'agenzia Fides, nel Territorio di Beni nella notte tra il 6 e il 7 dicembre i guerriglieri hanno assalito tre villaggi provocando 37 vittime. L’esercito congolese, appoggiato dai Caschi Blu della Missione Onu nella Rdc (Monuc), si è scontrato con gli assalitori, tre dei quali sarebbero stati uccisi.

Nel corso della loro fuga i guerriglieri hanno però assalito nella notte tra il 7 e l’8 dicembre almeno 5 villaggi, provocando la morte di 13 persone e il ferimento di 50. Gli abitanti dei villaggi colpiti sono fuggiti per paura di altre violenze.

Il Coordinamento della Società civile ha indetto due giorni di lutto ed ha annunciato l’avvio di un dialogo con i notabili di Butembo-Beni, “perchè ciascuno porti il proprio contributo per fermare la spirale di violenza fredda, mortale e sistematica che ha preso in ostaggio la popolazione del Territorio di Beni, serrandola in una morsa di terrore, di sfiducia e di confusione estreme”. (R.P.)








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