2014-12-07 15:15:00

Federazione Alzheimer: maggiori aiuti per malati e famiglie


Sono 44 milioni nel 2013 le persone malate di alzheimer e si pensa che aumenteranno fino a raggiungere i 76 milioni nel 2030, secondo l'Organizzazione mondiale della Sanità. Per migliorare la qualità della vita dei malati e delle loro famiglie è stato siglato un accordo tra Equitalia e la Federazione Alzheimer Italia, che prevede assistenza fiscale gratuita. Maria Cristina Montagnaro ha chiesto al presidente della Federazione, Gabriella Salvini Porro, quali sono i problemi più comuni:

R. – Sono soprattutto delle cartelle (esattoriali) che magari arrivano e delle quali i familiari non sanno niente. Lo Sportello Amico di Equitalia è proprio questo: per il momento c'è a Milano, non tanto telefonicamente, ma di presenza, in modo che il familiare possa presentarsi con tutti i documenti idonei anche perché logicamente Equitalia deve essere sicura che quella persona può trattare per il malato. L’esperto di Equitalia dà queste risposte.

D. – Ci sono passi avanti nella ricerca?

R. – Sta muovendosi in tutto il mondo molto attivamente, però – purtroppo! – per quanto riguarda la terapia risolutiva, quella che può guarire l’Alzheimer, non è molta vicina. Infatti sia Obama per gli Stati Uniti, sia Cameron per il G8 si sono impegnati a fare in modo che almeno entro il 2025 ci sia una possibilità se non di guarire la malattia almeno di arrestarne il decorso. E sarebbe già un passo avanti! Questo però non significa che per i malati non ci sia nulla da fare: questo è importantissimo da far capire! Perché è sbagliato! Perché ci sono tutte quelle terapie non farmacologiche e quelle strategie che cercano di dare una qualità di vita sopportabile al malato e alla famiglia.

D. – Che cosa chiedete alle istituzioni?

R. – Noi chiediamo che si facciano carico di questo problema, che è un problema immane! Non è un problema inventato: ci sono dei numeri spaventosi… Devo dire che c’è stata la presentazione del "Piano Demenze", che purtroppo per il momento rappresenta solamente delle linee guida, perché è un piano senza finanziamenti e soprattutto la sanità è a carico delle regioni. Per cui il ministero può indicare come muoversi, ma oltre questo non c’è nel "Piano Demenze". Noi aspettiamo che ci siano quindi dei finanziamenti… I malati di Alzheimer ci sono, sono persone e hanno bisogno di tutto l’aiuto di tutti quanti.

D. – La cosa importante è non farli sentire ghettizzati…

R. – Questo è un problema mondiale e in Italia lo sentiamo molto, perché c’è tantissima gente che ha vergogna. E questo è anche abbastanza comprensibile, perché i comportamenti del malato spesso sono comportamenti imbarazzanti quando tu vai per la strada, quando vai in giro… Bisogna che anche i familiari capiscano che si tratta di una malattia e quindi questi comportamenti sono dei sintomi della malattia. Non c’è da aver vergogna! E’ una battaglia che stiamo facendo in tutto il mondo…








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