2014-12-06 14:34:00

Roma. Religiosi Cism e Usmi a convegno su poveri e periferie


Proseguono alla Domus Pacis di Roma i lavori del Convegno organizzato dalle Conferenze Cism e Usmi (ramo maschiale e ramo femminile dei Religiosi) sul contributo dato dai consacrati all’assistenza e alla promozione dei poveri di oggi, quelli che vivono nelle “periferie della storia”, come li chiama Papa Francesco. Fra le applaudite relazioni del dott. De Rita, che ha parlato di una forte caduta delle aspettative nella società statica di oggi, di Mons. Bregantini, che ha raccomandato di “prestare la voce in difesa dei giovani comprendendoli e accogliendo ciò che Dio dice attraverso la loro presenza”. Ha destato poi molto interesse la testimonianza di suor Annie Joseph Punthemparanbil, che lavora nel “Progetto PBK” (Pro Bambini Kabul), in Afganistan, sostenuto da 14 Congregazioni di religiosi e religiose che hanno raccolto l’appello di Giovanni Paolo II, allorché nel Natale del 2001 raccomandò di “salvare i bambini di Kabul”. Il progetto iniziò tre anni dopo con quattro suore che formano una comunità intercongregazionale e lavorano con 40 bambini in difficoltà di apprendimento fra i 6 e i 12 anni. Ogni anno, ne preparano 8-9 per l’inserimento nella scuola normale.

“Viviamo in una casa piccola e misera - ha detto la suora - vestiamo come la donne afgane e non possiamo mostrare nessun segno religioso. Usciamo tre volte la settimana per andare a Messa nella cappella dell’ambasciata italiana e ne abbiamo una interna per l’adorazione e la Comunione nei giorni in cui non andiamo a Messa". Il lavoro, ha spiegato la religiosa, è svolto "d’accordo con il Ministero dell’educazione che ne apprezza l’utilità e ci chiede di aprire altri centri nel Paese. Attualmente siamo in tre e, insieme a una piccola comunità di Piccole Sorelle di Gesù, a un minuscolo gruppo di Suore di Madre Teresa e ad alcuni Gesuiti indiani formiamo una chiesa viva e di colore ecumenico per la presenza di una comunità di religiosi luterani, con cui viviamo in perfetta comunione. Forte è anche il dialogo interreligioso vissuto nella quotidianità, perché la nostra istituzione è in contatto con varie comunità musulmane con cui è normale lo scambio e l’ arricchimento in campo educativo. "Siamo solo una piccola opera - conclude - ma possibile modello di un nuovo sviluppo, di un umanesimo integrale, aperto ai valori cristiani e umani della solidarietà, della giustizia e della fraternità”. Il Convegno terminerà oggi con una concelebrazione presieduta dal cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin.








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