2014-12-05 08:56:00

Il Sudafrica ricorda Mandela ad un anno dalla scomparsa


Un anno fa, in Sudafrica, moriva Nelson Mandela, primo presidente democraticamente eletto del Paese, simbolo della lotta per la libertà e premio Nobel per la pace per il suo impegno contro l’apartheid. Il primo anniversario della scomparsa è stato commemorato con cerimonie in tutto il Paese. Ci riferisce dal Sudafrica Davide Maggiore:

Fin dalla mattina - nonostante la giornata lavorativa - i sudafricani hanno reso omaggio al leader che li ha condotti alla democrazia. Dopo la preghiera interreligiosa nel Freedom Park di Pretoria, centro degli eventi è diventato il palazzo presidenziale: qui hanno parlato, tra gli altri, i familiari di Mandela, il compagno di prigionia Ahmed Kathrada e l’avvocato ed amico George Bizos. Per il vicepresidente Cyril Ramaphosa, che in assenza del capo dello Stato Jacob Zuma ha guidato le commemorazioni, l’esempio di Mandela “continua ad ispirare” i sudafricani. Ma l’avvocato Bizos ha lanciato un allarme, spiegando che Mandela “sarebbe stato deluso dalla corruzione” diffusa nel Paese. Gli ideali dell’ex presidente non sono stati ancora realizzati, ha riconosciuto da Città del Capo anche l’arcivescovo anglicano e premio Nobel Desmond Tutu, invitando a costruire “una società fondata sui diritti umani, in cui tutti possano beneficiare delle ricchezze” sudafricane. 

A Johannesburg, Davide Maggiore ha chiesto a padre John Maneschg, missionario comboniano per quarant’anni in Sudafrica, come la cittadinanza e le forze politiche stanno vivendo questo momento:

R. – E’ un momento atteso. Ricordiamo che un anno fa tutto il Paese è stato unanime nel lutto. Tuttora il Sudafrica guarda a Mandela come un personaggio “ideale” per tutti. E’ stato davvero un grande esempio di statista, che si è impegnato per il bene comune.

D. – In effetti, negli scorsi mesi, l’immagine di Mandela è stata molto usata dai partiti politici…

R. – Direi che i partiti politici non siano stati fedeli a quell’eredità che ci è stata lasciata da Mandela. Quasi tutti i partiti hanno sfruttato un poco quell’immagine di Mandela, usata anche per i loro programmi politici. La grande dimensione dell’ideale di Mandela era l’unità nella diversità e non dico che sia stata dimenticata, però, quest’ultimo anno, dopo la sua morte, invece di portare ad un più grande accordo, anche nella politica, si è vista una mancanza di tolleranza, fino al punto di avere delle vere e proprie battaglie in Parlamento, tutto il contrario di quello che Mandela ci ha mostrato.

D. – Forse questa minore attenzione a Mandela dipende anche dal fatto che il Paese ha problemi di ordine concreto, problemi ad esempio con l’economia, con la povertà…

R. – Questi problemi sono aumentati in questi ultimi mesi. C’è tanta povertà in questo Paese, che ha dato tanti voti ai gruppi più estremi e ha causato una perdita di voti da parte del partito dominante dell’Anc. C’è grande scontentezza nei confronti dei politici, del partito che è al governo: non sono riusciti ad arginare la grande disparità tra ricchi e poveri.

D. – Ma cosa è rimasto oggi del Sudafrica di Mandela, di quegli ideali di Mandela? Dove possiamo ancora vederli?

R. – Abbiamo gruppi non necessariamente politici, che tengono su questo modello, questo esempio di Mandela. Penso che la stampa possa fare tanto per questo ideale, perché non cada nell’oblio.








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