2014-12-05 14:23:00

Grégoire II: estremismo nuoce a cristiani e musulmani


La conferenza tenutasi all''Università di al Azhar “rappresenta un evento fondamentale, perchè finora non c'era mai stato un pronunciamento di tale livello contro l'estremismo e il terrorismo di marca islamista espresso da una istituzione così autorevole del mondo islamico”. Così il patriarca di Antiochia dei greco-melchiti Grégoire III commenta l'esito della Conferenza internazionale sul terrorismo e l'estremismo organizzata il 3 e 4 dicembre dall'Università cairota, considerata la più autorevole istituzione teologica dell'islam sunnita.

Il primate della Chiesa melchita è stato l'unico patriarca non residente in Egitto che ha partecipato alla Conferenza, insieme a circa 700 convegnisti, in stragrande maggioranza musulmani, provenienti da 120 Paesi.

“L'intento della Conferenza” spiega il patriarca all'agenzia Fides “era quello di esprimere un rifiuto netto dell'ideologia dei gruppi jihadisti, e mostrare come questi gruppi manipolano le parole dell'islam per perseguire un progetto di potere che non ha nulla a che vedere con l'autentica fede islamica”.

Il patriarca sottolinea l'importanza dei tanti riferimenti ai cristiani presenti nel documento finale della Conferenza: “L'incontro del Cairo” spiega a Fides S. B. Grégoire “è andato oltre il semplice appello in favore del dialogo islamo-cristiano. Stavolta, l'accento è caduto sulla necessità di resistere insieme a un'ideologia che fa male a tutti, sia cristiani che musulmani”.

In questa cornice, tanti interventi e anche il documento di sintesi diffuso alla fine della Conferenza hanno ripetuto l'invito ai cristiani del Medio Oriente a resistere e a non abbandonare le terre dove sono nati.

A giudizio del patriarca Grégoire, per concretizzare la prospettiva emersa nella Conferenza di al Azhar sarà utile delineare una strategia comune, attraverso riunioni periodiche tra i capi delle comunità musulmane e cristiane. (R.P.)








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