2014-12-04 11:57:00

Myanmar: controversa legge su conversioni, matrimoni e famiglia


Il Presidente Thein Sein ha approvato un controverso disegno di legge che impone restrizioni ai matrimoni interreligiosi, conversioni religiose e pianificazione familiare. I parlamentari - riferisce l'agenzia Misna - discuteranno la nuova normativa, sostenuta da una organizzazione buddista chiamata “ Associazione per la protezione della razza e della religione”, nella prossima sessione parlamentare, secondo le fonti dei media locali.

La legge, richiederebbe ai cittadini birmani che vogliono cambiare la loro religione di ottenere prima vari permessi burocratici, anche se le sanzioni per i trasgressori non sono indicate. La nuova normativa stabilisce inoltre che i matrimoni tra donne buddiste e uomini di altre fedi devono essere approvati dalle autorità locali . Le coppie che violano la legge potrebbero essere condannate a due anni di reclusione.

Dopo l’approvazione della proposta di legge da parte del Presidente si sono rinnovate le critiche già espresse dalle minoranze cristiane, musulmane e da molte organizzazioni e personalità dei diritti e della società civile che hanno definito la proposta un attacco all’armonia religiosa e alle donne in particolare. ” Questo disegno di legge è stato proposto perché il governo vuole discriminare una particolare nazionalità e religione ” ha detto ai giornalisti Khun Jar, della Rete Pace Kachin, un’organizzazione umanitaria con sede a Yangon, che assiste i civili sfollati dal conflitto nel nord del Myanmar.

“Questa legge è quella che il governo dovrebbe respingere se vuole che persone di diverse etnie e religioni vivano in pace in questo Paese. E ‘una vergogna per tutti i cittadini del Myanmar che questo tipo di proposta venga discussa in parlamento” ha affermato Ko Ni, consulente legale del partito di opposizione Lega nazionale per la democrazia (Nld).

“Questo tipo di legge dovrebbe essere per l’intero Paese, invece penalizza alcune regioni. Questa politica è stata progettata per le famiglie musulmane Rohingya che vivono nello stato Rakhine a cui è vietato di avere più di due figli “ ha specificato Ko Ni.

Nel mese scorso, la relazione della Commissione Usa sulla libertà religiosa internazionale ha condannato la proposta di legge, sostenendo che, se attuata, sarebbe una grave discriminazione contro i non-buddisti, i musulmani in particolare, in riferimento a conversioni religiose, matrimoni e nascite. (P.L.)








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