2014-12-04 17:39:00

La morte del piccolo Loris, don Di Noto: giornalismo cinico


"Quello che sta raccontando la triste morte del piccolo Loris a Santa Camerina, in provincia di Ragusa, è un giornalismo cinico, a volte violento". A usare queste parole al vetriolo, taglienti come una spada, è don Fortunato Di Noto, fondatore dell'Associazione Meter, da anni attiva sul fronte della lotta alla pedofilia.

"Ciò che preoccupa - spiega don Di Noto - è la morbosità dei media nei confronti della mamma del bambino, dei suoi parenti più stretti. Affermare, ad esempio, che Loris abbia subito violenza senza avere alcun riscontro certo o che i genitori sono a conoscenza di qualcosa e non parlano, è una cosa grave; mettere in circolo questi sospetti può sviare le indagini che sono invece condotte con oculatezza e delicatezza".

Don Fortunato Di Noto non esita poi a stigmatizzare con forza il cinismo e la violenza di parte del mondo dell' informazione:" Per capire quanto questo sia vero, basta prendere come esempio la fotografia delle mutandine ritrovate dagli inquirenti: quella foto pur non dicendo nulla è stata diffusa ampiamente e morbosamente da tutti i media. Eppure noi sappiamo benissimo che questo tipo di foto fanno la felicità dei pedofili che in rete cercano proprio questo tipo di materiale. Nella deontologia giornalistica ci sono molte 'carte', molti codici di comportamento, che vengono disattese".

"Nella famiglia del piccolo Loris - ha ammonito il sacerdote- non dimentichiamoci che c'è un altro bambino di quattro anni che va tutelato. Talvolta il sistema dell'informazione ignora che in ballo ci sono persone che hanno una propria storia, le proprie emozioni, e non possono finire nel tritacarne mediatico".








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