2014-12-01 12:01:00

Vescovi Kenya: stato di insicurezza sia dichiarato “disastro nazionale”


Dichiarare lo stato di insicurezza nel quale vivono diverse aree del Kenya come un “disastro nazionale” e regolare la vendita di munizioni ai comuni cittadini. Sono alcune delle richiese avanzate dalla Commissione episcopale “Giustizia e Pace” nella dichiarazione intitolata “Kenya, una nazione in lutto…agire ora”, presentata nel corso di una conferenza stampa da mons. Zacchaeus Okoth, arcivescovo di Kisumu, presidente di “Giustizia e Pace”.

Mons. Okoth - riporta l'agenzia Fides - ha esortato il governo a posizionare strategicamente le forze speciali militari presso i punti di frontiera, per arginare il flusso delle milizie somale al-Shabaab nel Paese, ricordando il massacro avvenuto il 22 novembre nella Contea di Mandera (nel nord del Kenya al confine con la Somalia). In quel luogo 28 persone sono state uccise a sangue freddo da miliziani somali Shabaab, che hanno selezionato le loro vittime in base all’appartenenza religiosa, uccidendo coloro che non erano in grado di recitare un versetto del Corano.

Mons. Okoth ha inoltre affermato che la Commissione da lui presieduta è favorevole al ritiro di migliaia di dipendenti pubblici e di altri lavoratori dal nord-est del Kenya, come misura temporanea per salvaguardare la loro vita. "Se la situazione attuale dimostra che le loro vite sono in pericolo in quella regione, sì, sosteniamo la loro evacuazione, ma solo come misura temporanea" ha detto l’arcivescovo, che ha concluso accusando la corruzione istituzionalizzata per le gravissime carenze nel settore della sicurezza e chiedendo una corretta formazione di tutto il personale di sicurezza del Paese. (R.P.)








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