2014-12-01 14:00:00

Moldavia: europeisti vincono le elezioni, ma i socialisti filorussi sono il primo partito


Elezioni in Moldavia. A scrutinio ultimato, i tre partiti filoeuropei hanno ottenuto il 44% dei voti. La prima forza politica, a sorpresa, è tuttavia quella del partito socialista, molto vicino a Mosca. La Moldavia, che quest’anno ha firmato un accordo di partenariato con l’UE, appare quindi divisa tra Europa e Russia. Ma qual è la situazione nel Paese? Michele Raviart lo ha chiesto a Danilo Elia, giornalista dell’Osservatorio Balcani-Caucaso:

R. – Il risultato del voto segna nello stesso tempo una conferma di quelle che potevano essere le aspettative della vigilia ma, nello stesso tempo, apre nuovi scenari. Mi riferisco al fatto che la coalizione dei partiti filo-europeisti ha ottenuto la maggioranza dei seggi in parlamento ma, nello stesso tempo, il primo partito è emerso essere il Partito socialista che ha raccolto sicuramente i voti del Partito comunista a seguito di una scissione che si è verificata in passato, ma anche molto probabilmente i voti di “Patria”, un partito apertamente filo russo che era stato escluso dalla competizione elettorale pochi giorni prima del voto. La prospettiva adesso è cercare di capire quali saranno gli assetti per la formazione di un nuovo governo, cosa che non è a questo punto del tutto scontata.

D. - A cosa è dovuto l’exploit del partito socialista che non era dato favorito dai sondaggi?

R. – Questa del Partito socialista è stata, di fatto, una rivelazione. Molti ritengono che questo sia il risultato di un aiuto esterno. Il Partito socialista ha fin da subito fatto una Campagna molto chiaramente rivolta alla Russia e all’Unione euro-asiatica contro l’avvicinamento verso l’Europa e l’Unione europea. Giusto per dare un dato: i manifesti elettorali che c’erano nei giorni scorsi nel Paese ritraevano una fotografia di un incontro dei leader del partito con Vladimir Putin con lo slogan: “ Noi insieme alla Russia”.

D. – Seppure con una forte componente filorussa al suo interno, la Moldavia sembra però avvicinarsi velocemente verso l’Unione Europea …

R. – Potremmo definire la Moldavia come il primo della classe tra i Paesi della politica di partenariato europeo. La firma di accordo di associazione e del trattato commerciale con l’Unione Europea e soprattutto la rimozione del regime di visti per i cittadini moldavi sono stati due grandi risultati raggiunti dal governo di Leanca lo scorso anno. Molto probabilmente sono stati anche il risultato dell’influsso della crisi ucraina che ha dato un impulso al Paese verso l’Europa.

D. – La regione orientale della Transnistria è di fatto indipendente dal 1990 e ha sempre manifestato la volontà di unirsi alla Russa. C’è il rischio di una replica della crisi ucraina?

R.  – Lo scenario ucraino in Moldavia è stato lo spauracchio di queste elezioni e di quest’ultimo anno. La Transnistria è sicuramente un grimaldello nelle mani di Mosca per cercare di influenzare la politica della Moldavia. Ma non c’è soltanto la Transnistria: ricordiamo che c’è anche un altro territorio molto più piccolo, la Gagauzia, abitata da una popolazione turcofona che al momento è una regione dotata di autonomia all’interno della Moldavia, che recentemente sull’onda della crisi ucraina ha manifestato delle rivendicazioni di indipendenza. Quindi ci sono effettivamente le premesse potenziali per creare una situazione analoga a quella che abbiamo visto in Crimea.

D. – Quali saranno le sfide economiche per il nuovo governo, considerando che la Russia ha bloccato le importazioni dalla Moldavia proprio dopo l’accordo di associazione con l’Unione Europea?

R. – È uno dei Paesi più poveri d’Europa o quello più povero. Purtroppo questo primato se lo contende con l’Albania. Però è anche vero che negli ultimi tempi, e in questo senso a differenza dell’Ucraina, la Moldavia ha ottenuto dei risultati. Insomma, c’è una timida crescita economica. Quindi la sfida sarà sicuramente cercare di incanalare l’economia del Paese verso la direzione europea. C’è da dire che l’Europa è il suo primo partner commerciale; la Russia il secondo, e adesso sta anche danneggiando piuttosto gravemente l’economia della Moldavia proprio a seguito delle contromisure messe in atto sull’importazione. In particolare, pensiamo ai vini, una delle principali fonti di export moldavo.








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