2014-11-29 13:52:00

Nigeria, strage in moschea. Boko Haram fa oltre 100 morti


“Il terribile attacco contro i fedeli musulmani in preghiera dimostra che Boko Haram ha allargato il suo raggio d’azione”. Così ha commentato il presidente della Conferenza episcopale nigeriana, mons. Ignatius Kaigama, l’attentato che ieri ha colpito la grande moschea di Kano, nel nord del Paese. Sembra che l'iniziale bilancio di 120 morti poss essere per fortuna ridimensionato a 36 vittime ma resta l'ennesimo atto terroristico che praticamente ogni fine settimana insaguina la Nigeria. Dura anche la condanna del presidente, Jonathan, che ha esortato i nigeriani a “restare uniti contro un nemico comune”. Per un commento sulla strategia di Boko Haram, Elvira Ragosta ha intervistato Valentina Colombo, docente di Cultura e geopolitica del mondo islamico all’Università Europea di Roma:

R. – Boko Haram nella sua ultima azione, nel suo ultimo attentato all’’interno di una moschea, non fa altro che confermare la propria appartenenza ad una ideologia che è la stessa ideologia dell’Isis e di movimenti considerati come moderati come i Fratelli musulmani. Sono tutti movimenti che si considerano come depositari dell’unico vero islam e considerano l’altro come un nemico. “L’altro” possono essere le studentesse, i cristiani, le donne o semplicemente il musulmano o i musulmani che non la pensano come loro.

D. – Nell’attentato sono morti moltissimi bambini e la folla inferocita si è scagliata alcuni dei terroristi del commando. Quale potrebbe essere l’ulteriore reazione della popolazione nei confronti di Boko Haram?

R. – Quello che mi auguro è che tutto questo non si trasformi in una guerra civile, ma che l’eccidio in una moschea porti semplicemente la popolazione ad aprire gli occhi e a reagire in modo positivo con azioni a livello di proteste e a un coinvolgimento in prima persona in una lotta ideologica. Quindi, mi auguro che tutto questo non si trasformi in una lotta con le armi che porterebbe semplicemente a un disastro e ripercussioni negative sull’intera popolazione.

D. – Nella geopolitica del mondo islamico come viene percepita l’azione di Boko Haram?

R. – Oggi, se guardiamo al mondo islamico in generale, vediamo a livello di movimenti legati all’estremismo islamico una lotta per il potere a livello di jihadisti tra Al Qaeda e il mondo legato all’Is. Vediamo una lotta di potere all’interno del mondo islamico che contrappone Al Qaeda, Isis e Fratelli musulmani, ovvero l’islam politico che punta a uno Stato che però è un califfato più di potere che un califfato con un leader quale potrebbe essere Abu Bakr al-Baghdadi. Poi, abbiamo l’altra grande divisione, l’estremismo islamico contro i musulmani, persone quotidiane, persone comuni, che sono poi le prime vittime dell’estremismo islamico come abbiamo visto in Nigeria. Per cui, è un mondo che si chiede e si continua a domandare che cosa sia andato storto. È un mondo con tanti punti interrogativi e che per la prima volta probabilmente si trova nelle condizioni di dover prendere il proprio destino in mano.








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