2014-11-28 11:19:00

Dichiarazione di Roma: Ue e Africa per cooperazione su migrazioni


Una nuova politica per le migrazioni e maggiore cooperazione tra Paesi di origine e Paesi di accoglienza per creare opportunità e sviluppo sostenibile. Questi gli intenti della Dichiarazione di Roma, firmata ieri dai rappresentanti di Unione Europea e di 28 Stati africani, nel corso della quarta Conferenza ministeriale euro africana. C’era per noi Elvira Ragosta:

Garantire protezione internazionale ai migranti regolari, con attenzione particolare a donne e bambini, e coordinare  le politiche estere e quelle interne di Europa e Africa negli ambiti di cooperazione e di sicurezza. Porta la firma di Unione Europea, 28 Paesi africani e di Norvegia e Svizzera, la Dichiarazione firmata ieri a Roma, nell’ambito del “Progetto di Rabat”, il dialogo regionale euro-mediterraneo che da otto anni si occupa di politiche migratorie. Soddisfatto Abdoullaye Diallo, ministro dell’Interno del Senegal, che ha sollecitato programmi specifici nei Paesi di origine e ha sottolineato l’importanza dello scambio di informazioni tra i gli Stati :

"Le migant a des droits, qu'il faudra...
Il migrante ha dei diritti che bisognerà salvaguardare e che sono sacri. Si tratta di diritti umani che devono essere rispettati. Siamo tutti d’accordo sul fatto che quello delle migrazioni sia un fenomeno mondiale, ma soprattutto che è qualcosa che può portare particolare beneficio, purché sia ben gestito. Deve essere ben gestita all’origine, per evitare la partenza di giovani e di donne, cioè di coloro che sono chiamati a sviluppare il loro Paesi. Ma bisogna gestire la migrazione anche nei Paesi che accolgono perché, se non sono preparati bene, potrebbe verificarsi in loro una sorta di invasione, laddove invece può apportare beneficio. Ed è per questo che noi pensiamo di dover avere un buon approccio. Non dimentichiamo che anche il Senegal è un gran Paese di immigrazione, perché abbiamo più di tre milioni di stranieri".

Mentre il ministro marocchino dei residenti all’estero, Anis Birrou, ricordando l’importanza di creare nelle società dei Paesi che accolgono i migranti regolari un clima di accettazione e di scambio culturale e sulle politiche già in atto in Marocco ha affermato:

"Le Maroc a dejà commencé...
Il Marocco ha già iniziato una nuova politica migratoria, basata essenzialmente sui diritti dell’uomo e sulla dimensione umana. Si tratta di una politica che prevede la regolarizzazione di migliaia di persone e un programma di integrazione, educazione e e sostegno scolastico ai figli degli immigrati, con più di 80 progetti che abbiamo identificato che stiamo per mettere in opera".

E la cooperazione avverrà anche sul versante della sicurezza e della lotta alle migrazioni irregolari, “come già stiamo facendo nel Maghreb - ha sottolineato il commissario europeo, Dimitri Avramodopoulos - dove assistiamo le autorità di frontiera contro la tratta”.








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