2014-11-26 15:06:00

Banco Farmaceutico: +3,8% di povertà sanitaria in Italia


Nel 2014, la povertà sanitaria in Italia è aumentata del 3,8%. È quanto emerge dal rapporto “Donare per curare”, presentato questa mattina dal Banco Farmaceutico e curato dall’Osservatorio Donazione Farmaci. Il servizio è di Elvira Ragosta:

Con l’aumento della povertà assoluta, che dal 2007 al 2013 è cresciuta fino ad interessare il 9,9% degli italiani, da quest’anno è aumentata anche la fascia di popolazione che non è più in grado di acquistare medicinali, neppure con la ricetta medica. Dalla ricerca, condotta dall’Osservatorio Donazione Farmaci, emerge che le famiglie povere spendono in media poco meno di 16 euro al mese per la sanità, mentre 88 euro è la quota destinata alle cure mediche dalle famiglie medie. E le richieste di farmaci al Banco Farmaceutico e agli oltre 1.500 enti caritatevoli con esso convenzionati sono aumentate dello 0,7% rispetto allo scorso anno, interessando 410 mila persone. Marco Malinverno, direttore del Banco Farmaceutico:

“Noi cerchiamo di fornire il maggior numero di farmaci e le aziende stanno iniziando a donare. E’ però una strada tutta in salita. Abbiamo difficoltà di carattere normativo, di carattere istituzionale, procedurale, regolamentario. Abbiamo problematiche di carattere logistico, ci sono costi sempre crescenti. Ci stiamo, cioè, occupando di aiutare gli enti a dare una risposta a un bisogno che c’è, perché la povertà – è inutile dirlo – non è un dato statistico, ma un fatto reale. Quindi, questo rapporto dà una consistenza in termini sia sociologici, ma in termini anche epidemiologici, su che tipi di malattie e quali siano le problematiche che noi vediamo e che emergono in questi enti assistenziali”.

Incrociando i dati relativi alle richieste nelle diverse regioni italiane, nel Nord Italia la richiesta di farmaci per l’apparato respiratorio, al Centro quella di farmaci vascolari, mentre al Sud sono maggiormente richiesti preparati antiinfiammatori. Ma quali sono le incidenze della povertà sanitaria sulle patologie? Silvano Cella, docente di Farmacologia all’Università degli Studi di Milano:

“Noi abbiamo studiato un campione di circa 116 mila pazienti assistiti dal Banco Farmaceutico e abbiamo analizzato il bisogno di salute, che è sconosciuto in questa popolazione fragile e disagiata, mediante l’analisi del consumo di farmaci. Abbiamo ottenuto dati molto interessanti, che differenziano la popolazione povera assistita dal Banco Farmaceutico rispetto a quella nazionale. Infatti, in questa popolazione prevalgono largamente le malattie respiratorie e dell’apparato gastrointerico, rispetto invece alla popolazione generale italiana, in cui invece c’è una prevalenza delle malattie cardiovascolari. Ed esiste un’ampia letteratura scientifica indicante che le malattie del sistema respiratorio gastrointerico sono quelle che incidono maggiormente nella popolazione disagiata”.

Quello della povertà sanitaria è un problema che coinvolge anche categorie già svantaggiate, come ha ricordato il presidente dell’Unitalsi, Salvatore Pagliuca:

“C’è un dato particolare che noi possiamo riscontrare come Unitalsi, per i rapporti che abbiamo sul territorio: oggi, si verifica sempre di più che l’ammalato e il disabile siano l’unica fonte di reddito della famiglia. Questo naturalmente incide sulla visita specialistica, sull’utilizzo dei farmaci e sulla cura in genere, per cui si rinuncia anche alle cure minime – al dentista piuttosto che all’aspirina – perché non c’è la possibilità di acquistarli”.








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