2014-11-25 15:12:00

Lumsa: più spazio nei media per ecologia e sostenibilità


L’ecologia e la sostenibilità diventano sempre di più temi di grande interesse da parte dei media. E’ quanto emerge dal primo rapporto dell’Osservatorio Ecomedia, promosso dall’associazione "Pentapoli Onlus", che si occupa di responsabilità sociale e sviluppo sostenibile, e dalla Lumsa, e dalla Libera Università Maria Santissima Assunta. I dati sono stati presentati questa mattina a Roma nell’ambito della sesta edizione del "Sustainably International Forum". Il servizio di Marina Tomarro:

Negli ultimi tre mesi, sono stati pubblicati circa 626 articoli sui temi ambientali. Rara la prima pagina, mentre il 55% delle notizie trattano prevalentemente disastri ambientali, il resto invece sono o articoli di denuncia o su temi legislativi. E un maggiore spazio cominciano ad avere invece quelle storie dove l’ambiente diventa la buona notizia. Francesca Ieracitano, tra i redattori del primo rapporto dell’Osservatorio Ecomedia:

R. – La cosa che a noi ha interessato di più mettere in evidenza è stata l’attenzione che, a modo loro, le testate prese in esame hanno dedicato a quelle che abbiamo definito le "best practice", vale a  dire quelle azioni virtuose, svolte in alcuni casi dalla politica, in alcuni casi dal mondo dell’associazionismo delle Onlus, nel settore ambientale, che hanno promosso attività più orientate verso la sostenibilità. L’aspetto rilevante non è tanto il fatto che la cronaca legata all’emergenza faccia notizia, ma che finalmente anche le buone notizie trovino una loro visibilità, cosa che su altri fenomeni o questioni di solito non accade.

D. – Quanto è importante la sensibilizzazione della stampa verso la società riguardo l’ambiente?

R. – E’ fondamentale perché diventa un canale attraverso il quale veicolare anche un certo senso di responsabilità nei confronti dei cittadini. Far capire quali possano essere i vantaggi di un’attenzione nei confronti dell’ambiente e della sostenibilità, di fonti di energia rinnovabili, diventa un fattore di rilievo per far capire le alternative possibili ma anche il grado di coinvolgimento attivo che i cittadini, singolarmente organizzati, in società civile devono avere nei confronti della questione.

E fondamentale diventa la formazione dei giornalisti, per parlare correttamente dei temi ambientali. Alfonso Cauteruccio, presidente dell’Associazione Greenaccord che si occupa della salvaguardia del Creato attraverso l’informazione:

R.  – L’informazione ambientale è fondamentale per arrivare ai cittadini comuni, per coinvolgerli, per passare da una sensibilità epidermica che porta solo all’emozione e basta a qualcosa di più concreto che si traduca veramente, come dice il Papa, in una sorta di conversione ecologica, nel senso dei cambiamenti degli stili di vita. L’informazione e la formazione che passano attraverso i media possono essere determinanti in questo senso, per far capire alcuni processi che non sono solo locali, ma veramente globali e che poi si riflettono su tutti quanti noi.

D. – In che modo Greenaccord cerca di aiutare i giornalisti a formarsi alla conoscenza dei temi ambientali?

R. – Innanzitutto organizzando incontri internazionali e nazionali anche per la stampa cattolica. Proprio perché c’è necessità, essendo un tema molto complesso quello ambientale, che i giornalisti possano imparare per allargare i loro orizzonti e soprattutto anche per produrre una informazione di qualità ascoltando i relatori, quindi soprattutto scienziati che portano l’esperienza di studi avanzati su questi temi. E poi, soprattutto, confrontandosi con altri colleghi per affinare anche l’esperienza personale in maniera tale che il risultato sia sempre migliore.








All the contents on this site are copyrighted ©.