2014-11-13 13:31:00

Forum Famiglie: sessualità non è "idea" di qualche Associazione


Un Piano nazionale per la famiglia: è il progetto che il Forum delle Associazioni familiari presenta oggi alla Camera per affrontare il tema a 360 gradi: dalle questioni economiche all’educazione. Diffuso poi dal Forum un documento su “Persona, sessualità, affettività: per una nuova alleanza educativa tra famiglia e scuola”: vi si  sottolinea, tra l’altro, come nell’anno scolastico 2013-2014, 29 associazioni LGBT siano potute entrare nelle scuole a parlare di “gender” grazie ai 10 milioni di euro stanziati allora dal Governo. La teoria del genere sta dunque entrando sempre di più nelle scuole? Debora Donnini lo ha chiesto al presidente del Forum, Francesco Belletti:

R. – Sì, noi vediamo due criticità. La prima è che questa teoria del "gender" è oggettivamente una “proposta ideologica”, che tende a condizionare i bambini in una fase dell’età assolutamente delicata. E quindi, ci sembra che nella scuola ci debba essere più rispetto, cioè il valore antropologico della differenza sessuale non può essere appiattito su un’idea proposta da poche Associazioni, che hanno ben poco riscontro dal punto di vista del sentire comune del Paese. Ma la cosa più grave è stata che tutta questa operazione è stata fatta sulla testa dei genitori. La parola chiave per noi è “alleanza”: la scuola e la grande emergenza educativa che c’è nel Paese si risolve se si coinvolgono le famiglie anche all’interno delle scuole. E, invece, questa operazione è stata fatta senza consultare le Associazioni familiari, senza chiedere il permesso ai genitori, senza nessun coinvolgimento. Per questo le nostre Associazioni e i genitori in tantissime scuole si sono mobilitati e hanno chiesto di poter mettere voce, di poter discutere. E questo noi lo abbiamo sottolineato con questo documento che abbiamo lanciato oggi, che mette a tema questo come un'altra urgenza. D’altra parte, se il fisco e la situazione economica sono una priorità assoluta per le famiglie, oggi, in questo momento storico altrettanto scoperto è il nervo della responsabilità educativa nei confronti dei figli.

D. – Ma cosa possono fare i genitori per difendere il loro diritto di educare i figli soprattutto su temi sensibili come la sessualità?

R. – Ai genitori è chiesto di interessarsi direttamente della vita dei propri figli nella scuola, perché occorre riscoprire un’alleanza ed eventualmente pretenderla se gli insegnanti e se il contesto scolastico non vogliono avere a che fare con i genitori. Quindi, alle scuole si chiede di riaprire reali rapporti di dialogo con le famiglie. Troppo spesso, ai genitori arriva la notizia dopo che c’è stato un intervento di due ore o di quattro ore di persone di cui non avevano nessuna informazione. E, poi, l’ultima cosa che nel documento valorizziamo, e su cui lavoreremo molto nelle prossime settimane, è quella di valorizzare anche moltissime offerte formative di educazione all’affettività che si basano sullo specifico del familiare, che sono prodotte dai nostri consultori, dalle nostre associazioni.








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