2014-11-11 14:07:00

Delrio: messa in sicurezza del territorio è priorità per il governo


“Il governo ha messo da subito la prevenzione e la messa in sicurezza al centro della sua agenda". Lo ha detto il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti oggi alla riunione degli Stati generali di #Italiasicura, la struttura di missione di Palazzo Chigi nata lo scorso luglio contro il dissesto idrogeologico. Presenti anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri, Graziano Delrio, il capo del Dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli, e i presidenti delle Commissioni Ambiente di Camera e Senato, On. Ermete Realacci e Sen. Giuseppe Marinello. 7 miliardi in sette anni, le risorse che il governo è pronto a mettere a disposizione per un piano di tutela del territorio. Il servizio di Adriana Masotti:

Enti, amministrazioni e associazioni, Protezione Civile, Ministeri, Regioni, Comuni, geologi e volontariato, insieme, per far partire finalmente la più urgente delle opere pubbliche: far sì che l'Italia non sia più indifesa da frane e alluvioni. Questo il senso degli Stati generali del dissesto idrogeologico nel corso dei quali è stato presentato un Piano strutturale di prevenzione, opere e interventi per i prossimi anni. "Abbiamo bisogno di un salto culturale - ha detto Erasmo d'Angelis, direttore di #Italiasicura, il clima cambia ma dobbiamo cambiare anche noi". "Vogliamo fare prevenzione in maniera appropriata, efficace, perché - prosegue D’Angelis - ormai molti territori non reggono più l'urto nemmeno di piogge appena più abbondanti della norma". E ha a che fare con un cambio vero di mentalità l’annuncio del ministro Galletti: "In questo Paese non ci saranno mai più condoni edilizi, perché sono dei tentati omicidi alla tutela del territorio", che poi aggiunge: "La situazione è in netto peggioramento. La prima battaglia non è di tipo burocratico o di risorse, ma è di tipo culturale". Come esiste un problema di opere non fatte."Non è un problema di risorse - continua il ministro dell’Ambiente - ma di spendere bene quelle che ci sono". E riferisce di 2,3 miliardi di euro che bisogna sbloccare subito prima di parlare di nuovi fondi. In quanto a questi afferma che il governo è pronto a mettere a disposizione 7 miliardi in sette anni per un piano di prevenzione per la tutela del territorio: 5 miliardi arriveranno dai fondi strutturali europei e 2 miliardi dal cofinanziamento delle Regioni. Riguardo a bonus da concedere ai privati che intendono investire contro il dissesto, dice che per il momento non esiste, ma "è un'ipotesi che si può prendere in considerazione". Quello del dissesto idrogeologico "è un tema che ha la priorità assoluta per il governo", ha confermato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Delrio, assicurando che dal governo c'è una "grande disponibilità per piano che consenta di non piangere più vittime e di dire che è stato fatto tutto il possibile di fronte a una delle più grandi emergenze che abbiamo". “Abbiamo perso per strada 20 anni" sulla messa in sicurezza del territorio, ha detto nel suo intervento il capo della Protezione civile, Gabrielli, ora "non dobbiamo lasciare soli i sindaci ad affrontare le emergenze", ha aggiunto, sottolineando che "bisogna sviluppare un patto sociale in cui i cittadini e le istituzioni prendano coscienza della situazione in cui vive il Paese, "Dobbiamo far sì - ha concluso Gabrielli - che tutti i Comuni siano dotati di piani di protezione civile conosciuti dalla gente e che possano salvare le vite umane".

Presente agli Stati generali il presidente del Consiglio nazionale dei Geologi, Gianvito Graziano. Questo il suo commento:

R. - Il commento è assolutamente positivo, perché non era per nulla scontato che il governo intraprendesse questa strada di attenzione nei confronti del territorio e quindi una politica nei confronti della difesa del territorio e della difesa del suolo. Soltanto qualche hanno fa si investiva pochissimo, nelle ultime finanziarie c’era qualcosa come 30 milioni di euro, che è una cifra assolutamente ridicola rispetto alle esigenze anche di un solo anno o anche di una sola regione. Non era per nulla scontato, anche perché fino a qualche tempo fa si continuava a pensare addirittura a condoni edilizi: quanto di più grave si possa pensare nei confronti di una politica attenta per il territorio. Quindi questo cambio di rotta - il ministro ha annunciato infatti “niente più condoni”; il ministro ha annunciato “andiamo avanti con la legge di riduzione di consumo” - mi sembra un cambio di rotta quantomeno politica. Io trovo che sia molto importante, perché così come i condoni o l’annuncio dei condoni creavano le condizioni per nuovo abusivismo, spero succeda ora l’esatto contrario: una politica di attenzione per il territorio sia lo start-up di comportamenti virtuosi nei confronti del territorio, anche a livello locale. Quindi sono molto contento di questo!

 D. - Si è parlato di risorse, ma si è parlato anche di una necessità di cambio culturale…

 R. - Sì. Le risorse sono una delle due gambe, secondo me, di una politica seria di prevenzione. L’altra è la cultura e forse per certi versi è addirittura più importante, perché la cultura, nei confronti della prevenzione, significa tante cose: significa avere cittadini consapevoli, che sappiano comportarsi nel momento dell’emergenza; significa avere cittadini che sanno che noi una condizione di rischio zero non l’avremo e quindi dovremo convivere con un rischio, ma che deve essere ovviamente un rischio accettabile… Significa quindi tante cose. Io parlo anche per una classe professionale che rappresento, come geologo, bisogna anche avere progetti migliori, progetti di qualità; bisogna raggiungere obiettivi condivisi e soprattutto avere progetti che inseriscano compiutamente - e purtroppo la nostra norma italiana non lo prevede, ma stiamo lavorando come unità anche su questo - che inseriscano l’opera nel territori e configurino gli scenari successivi alla realizzazione di questa opera. Troppe volte, ad esempio, abbiamo fatto una strada che ha cambiato il corso delle acque e abbiamo avuto zone che si sono allagate… questo non deve più succedere".








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