2014-11-10 17:12:00

Nuova emergenza maltempo al centro-nord


È ancora emergenza a Carrara. Alla paura di una nuova esondazione del torrente Carrione, si aggiunge la rabbia per la scoperta che l’argine, costruito nel 2008 proprio per evitare nuovi disastri, era fatto di calcestruzzo e polistirolo. Sull’argomento Corinna Spirito ha intervistato il direttore della Caritas Diocesana di Carrara, il prof. Almo Puntoni:

R. – La situazione al momento è una situazione molto preoccupante, perché al di là dei danni che si sono verificati con l’alluvione di mercoledì scorso, attualmente le previsioni parlano di un peggioramento, tanto che il comune di Carrara oltre ad avere chiuso le scuole, sta chiedendo a tutti gli esercizi commerciali di chiudere perché purtroppo si teme che possa esserci una nuova inondazione.

D. – La Caritas come si sta attivando per aiutare la popolazione colpita?

R. – Per quanto riguarda la primissima emergenza, la Caritas non è attrezzata per aiutare le persone nella situazione dell’uscire dall’acqua e dal fango, anche se molti giovani della comunità cristiana, in particolare la pastorale giovanile, si stanno muovendo per coinvolgere il volontariato  delle parrocchie. In questi giorni, sono stati tanti i giovani che sono stati contattati e hanno aiutato le famiglie a portare fuori tutte le cose che purtroppo sono da buttare via, a liberare le case dall’acqua e dal fango. Tra l’altro, abbiamo avuto la disponibilità anche di richiedenti asilo provenienti dall’Africa, che sono ospiti presso nostre strutture, per aiutare le famiglie in difficoltà. Ancora, attraverso la mensa che abbiamo in una parrocchia, sono stati forniti i pasti quando c’è stato bisogno, e successivamente la Protezione civile ha rilevato questa attività. C’è il centro di distribuzione del vestiario che sta funzionando per quelle persone che sono in difficoltà anche per questa cosa. Per il futuro il vescovo ha voluto farsi carico di una raccolta straordinaria in tutta la diocesi, e quindi cercheremo di intervenire anche in una seconda fase per sostenere quelle famiglie che sono allo stremo: ci sono famiglie che si sono ritrovate già per la seconda o terza volta l’acqua in casa, e qualcuno ancora stava pagando il mutuo per i mobili che aveva comprato … Sono tutte cose che però vanno considerate a sangue freddo.

D. – Sono stati giorni anche segnati dalle forti proteste dell’amministrazione locale …

R. – La situazione è particolarmente calda, in questo momento, perché come si sa anche dai notiziari nazionali, un buon numero di cittadini sta chiedendo le dimissioni del sindaco, c’è l’occupazione della sede del municipio … La rabbia delle persone è legata al fatto che è caduto un argine del fiume Cariona che era stato ricostruito da poco. Questa cosa, ovviamente, indigna perché è necessario ricostruire le responsabilità, che sicuramente sono delle ditte che hanno concorso alla costruzione, ma anche di chi avrebbe dovuto vigilare sulla corretta esecuzione dei lavori. E sicuramente la Protezione civile si sta muovendo, sta facendo interventi che è doveroso che faccia, in primis quello di allertare le persone, come sta accadendo in questo momento. La rabbia di questi giorni è comprensibile. Speriamo che non ci siano strumentalizzazioni politiche, perché è indispensabile che quando si rendono dei servizi, questi vengano fatti nel modo corretto. In questo caso, sicuramente non sono stati fatti in modo corretto.








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