2014-11-09 13:47:00

L'80% del catalani favorevoli all'indipendenza da Madrid


Oltre 2 milioni in Catalogna, circa il 30%, hanno votato nel referendum informale per l'indipendenza dalla Spagna: attesi oggi i dati ufficiali; al momento lo scrutinio vede l'81% dei 'si''. Sulle conseguenze del voto nei rapporti tra Barcellona e Madrid, Giancarlo La Vella ha intervistato Alfonso Botti, storico dell’Università di Reggio Emilia, condirettore della rivista “Spagna contemporanea”:

R. – Si tratta di una forzatura che il governo catalano ha voluto fare, non avendo la possibilità di indirlo legalmente. Quindi, diciamo, è un referendum non legale, ma solo consultivo.

D. – Comunque, una consultazione che è stata effettuata e che rende sempre più difficili i rapporti tra Barcellona e Madrid. Secondo lei, quali le conseguenze?

R. – Certamente rende più aspre le relazioni tra la Catalogna e Madrid. Io credo che, certo, la spinta indipendentista viene da lontano, ma vada collocata nel contesto della crisi economica spagnola iniziata nel 2008, che sta facendo scricchiolare il sistema-Spagna, così come era uscito dalla transizione e dalla Costituzione del 1978. E credo anche che a radicalizzare la situazione abbiano concorso due fattori, oltre alla crisi: anzitutto la sentenza del Tribunale Costituzionale dell’estate del 2010, che ha dichiarato incostituzionali una serie di articoli del nuovo Statuto autonomistico catalano, e poi l’atteggiamento non negoziale del governo Rajoy, che ha adottato, rispetto alle richieste catalane, una posizione di "muro contro muro".

D. - In una Europa che cerca sempre più motivi di coesione, che senso ha una iniziativa del genere?

R. – Io, in linea di principio, sono per l’autodeterminazione dei popoli e credo che il principio della democrazia vada rispettato anche di fronte a spinte di tipo secessioniste. La questione catalana, insieme alla questione basca, ha rappresentato e rappresenta un problema per la Spagna, per la Spagna di oggi, e quindi anche per l’Europa. Stando le cose come stanno in questo momento, l’ipotesi di una Catalogna in Europa è una strada impercorribile perché, data la necessità dell’approvazione degli Stati membri per l’ingresso dei nuovi Paesi, da questo punto di vista ci sarebbe un sicuro veto da parte della Spagna, così come – anche se in un contesto e in una situazione completamente differente – ci sono state difficoltà da parte spagnola rispetto all’indipendenza del Kosovo, per esempio.








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