2014-11-09 18:08:00

Il Muro di Berlino, Merkel: i sogni possono diventare realtà


La Germania e il mondo in festa per ricordare i 25 anni dalla caduta del Muro di Berlino. I sogni possono diventare realtà ha detto la Cancelliera tedesca Angela Merkel ribadendo che il giorno della libertà è anche sempre un giorno per commemorare le vittime. Nella capitale tedesca decine di migliaia in piazza, i festeggiamenti andranno avanti tutta la notte. Cecilia Seppia

Musica, danza, spettacolo a Berlino per celebrare il crollo di quel Muro che per oltre 30 anni ha spaccato in due blocchi la Germania e con essa l’Europa e il mondo intero.  Sul grande palco, davanti la Porta di Brandeburgo, artisti del calibro di  Peter Gabriel e Udo Lindenberg e tante personalità dall’ex presidente sovietico Michail Gorbaciov, al leader di Solidarność, Lech Walesa, e poi il presidente dell’Europarlamento Schulz, oltre alle massime autorità tedesche. Momento clou della giornata il rilascio in cielo di circa 8 mila palloncini luminosi disposti lungo i 15 Km dell’ex Cortina di Ferro, sulle note dell’Inno alla Gioia di Beethoven.

Le celebrazioni erano iniziate già alle 10 del mattino con il discorso della Cancelliera Merkel che a Bernauer Strasse, uno dei pochi tratti di Muro ancora esistente, ha deposto una rosa in ricordo di tutte le vittime. “Noi abbiamo la forza di volgere le cose al bene ha detto la Merkel convinta che la caduta del muro dimostri ancora oggi che i sogni possono diventare realtà. Da lei anche il no a tutti quei muri di dittatura, violenza e ideologia che continuano a dividere il mondo.

Mai più muri ha ammonito anche Gorbaciov mettendo però in guardia l’Occidente da una nuova imminente Guerra Fredda. “E’ il momento di  lavorare per l’unità e la pace ai nostri confini”, questo l’auspicio dell’Alto Rappresentante della politica estera Ue Mogherini. “Dobbiamo ricominciare da quel 9 novembre 1989 per respirare libertà e speranza, ha aggiunto da Roma il presidente della Camera Boldrini, mentre per il ministro dell’Interno Alfano “il nuovo checkpoint che divide i popoli è  ora a Lampedusa”.

 








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