La Chiesa cattolica peruviana ha consegnato, ieri, al governo 135 mila firme perché si mantenga l’ora di religione che rischia di essere soppressa dal programma scolastico delle scuole pubbliche a partire del prossimo anno.
Durante l’inaugurazione del Seminario internazionale di educazione cattolica, mons. Salvador Piñeiro, arcivescovo di Ayacucho e presidente della Conferenza episcopale peruviana, insieme al card. Juan Luis Cipriani, arcivescovo di Lima; il segretario generale dell’episcopato, mons. Fortunato Pablo Urcey e il presidente della Commissione episcopale di Educazione e Cultura, mons. Javier Travieso Martín, hanno consegnato al Ministro dell'Educazione, Jaime Saavedra la richiesta sottoscritta da migliaia di genitori e di educatori in tutto il Paese perché lo Stato non sopprima il corso di religione dal curriculum scolastico di bambini e adolescenti.
In conferenza stampa, i vescovi hanno sottolineato che nei programmi didattici per le scuole primarie e secondarie pubblicato dal governo per il 2015 gli obbiettivi di apprendimento sono, in gran parte, di carattere tecnologico e scientifico mentre nessuno riguarda la “dimensione spirituale e religiosa” e la educazione al rispetto e della stima della persona umana e della convivenza civica. Sebbene il Ministro dell'Educazione abbia ribadito che le due ore di religione settimanale non saranno ritirate dai programmi delle scuole cattoliche, non si è pronunciato sui programmi delle scuole pubbliche. Dal 2010, le ore di religione sono opzionali e non incidono nella valutazione scolastica degli alunni.
Il vescovo emerito di Chimbote, Luis Bambaren ha dichiarato al canale N della Televisione, che la richiesta della Chiesa è di mantenere un’ora di religione settimanale per tutti gli studenti, tranne che per quelli che appartengono ad altre confessioni religiose o che non professano alcuna fede religiosa. “L'educazione religiosa - ha detto - non deve essere eliminata e nemmeno considerata un corso scolastico marginale perché si basa nella trasmissione dei valori che il Perù necessità oggi più che mai, di fronte a una famiglia in crisi e di fronte a una società dove non c’è rispetto della donna e dove si fabbricano le falsi idolatrie del denaro, del potere e del piacere”. (A cura di Alina Tufani)
All the contents on this site are copyrighted ©. |