2014-11-08 13:23:00

Perù. Chiesa al governo: non sopprimere l'ora di religione


La Chiesa cattolica peruviana ha consegnato, ieri, al governo 135 mila firme perché si mantenga l’ora di religione che rischia di essere soppressa dal programma scolastico delle scuole pubbliche a partire del prossimo anno.

Durante l’inaugurazione del Seminario internazionale di educazione cattolica, mons. Salvador Piñeiro, arcivescovo di Ayacucho e presidente della Conferenza episcopale peruviana, insieme al card. Juan Luis Cipriani, arcivescovo di Lima; il segretario generale dell’episcopato, mons. Fortunato Pablo Urcey e il presidente della Commissione episcopale di Educazione e Cultura, mons. Javier Travieso Martín, hanno consegnato al Ministro dell'Educazione, Jaime Saavedra la richiesta sottoscritta da migliaia di genitori e di educatori in tutto il Paese perché lo Stato non sopprima il corso di religione dal curriculum scolastico di bambini e adolescenti.

In conferenza stampa, i vescovi hanno sottolineato che nei programmi  didattici per le scuole primarie e secondarie pubblicato dal governo per il 2015 gli obbiettivi di apprendimento sono, in gran parte, di carattere tecnologico e scientifico mentre nessuno riguarda la “dimensione spirituale e religiosa” e la educazione al rispetto e della stima della persona umana e della convivenza civica. Sebbene il Ministro dell'Educazione abbia ribadito che le due ore di religione settimanale non saranno ritirate dai programmi delle scuole cattoliche, non si è pronunciato sui programmi delle scuole pubbliche. Dal 2010, le ore di religione sono opzionali e non incidono nella valutazione scolastica degli alunni.

Il vescovo emerito di Chimbote, Luis Bambaren ha dichiarato al canale N della Televisione, che la richiesta della Chiesa è di mantenere un’ora di religione settimanale per tutti gli studenti, tranne che per quelli che appartengono ad altre confessioni religiose o che non professano alcuna fede religiosa. “L'educazione religiosa - ha detto - non deve essere eliminata e nemmeno considerata un corso scolastico marginale perché si basa nella trasmissione dei valori che il Perù necessità oggi più che mai, di fronte a una famiglia in crisi e di fronte a una società dove non c’è rispetto della donna e dove si fabbricano le falsi idolatrie del denaro, del potere e del piacere”. (A cura di Alina Tufani)








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