2014-11-08 12:23:00

A Papa Francesco il Premio "Shahbaz Bhatti per la Libertà"


Il segretario generale dell’Alleanza Evangelica Mondiale, Geoff Tunnicliffe, incontrando Papa Francesco giovedì scorso in Vaticano, gli ha consegnato il Premio “Shahbaz Bhatti per la Libertà”, istituito in memoria del ministro cristiano del Pakistan, Shahbaz Bhatti, assassinato nel 2011. Durante l’udienza, il Pontefice ha osservato che l’efficacia dell’annuncio cristiano sarebbe maggiore se i cristiani non fossero divisi e ha incoraggiato le occasioni di fratellanza e collaborazione tra cattolici ed evangelici. Linda Bordoni ne ha parlato con lo stesso Geoff Tunnicliffe:

R. - We are recognizing that…
Riconosciamo che siamo in una nuova era e questo è un dato di fatto nella Chiesa cattolica. Ci troviamo in continuazione ad affrontare questioni teologiche, ma lavoriamo insieme sulle questioni che riguardano tutta l’umanità, perché credo che abbiamo delle responsabilità in questo momento.

D. - Durante l’incontro, avete consegnato al Papa il Premio “Shahbaz Bhatti per la Libertà”…

R. - Yes. In presenting it, I was almost in tears…
Sì, nel momento in cui glielo ho consegnato ero quasi con le lacrime agi occhi perché Shahbaz Bahtti era un mio caro amico. Shahbaz Bahtti fu il primo ministro cattolico nominato dal Consiglio dei ministri in Pakistan. Era il ministro per le minoranze. E lui si batteva in difesa delle minoranze. Stava cercando un dialogo per quanto riguarda la legge sulla blasfemia. Una volta cenammo insieme e disse che la settimana prima, il capo dei talebani, in Pakistan, lo chiamò e gli disse: “Smetti di fare il tuo lavoro. Sei il numero uno nella nostra lista: ti uccideremo”. Shahbaz Bhatti era l’unico ministro a non avere a diposizione una vettura antiproiettile. Ci stavamo preparando per recarci insieme in visita dal presidente del Pakistan. Quando tornai a casa, controllai la mia casella di posta elettronica e trovai una mail di Shahbaz. Quella fu l’ultima mail che Shahbaz inviò: dopo un’ora circa fu assassinato per i suoi principi. Decidemmo di portare avanti iniziative per la pace ed introdurre un premio annuale in sua memoria da consegnare a coloro che si impegnavano per la libertà, per la pace e per i perseguitati. Quest’anno abbiamo voluto consegnarlo a Papa Francesco in memoria di Shahbaz Batti, perché in tutto il lavoro che il Papa sta facendo ci ha dimostrato di essere una persona di pace.








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