2014-11-03 11:37:00

Istat: lenta uscita da recessione. Cresce spesa famiglie


"Nel 2015, in Italia la variazione del Pil tornerà debolmente positiva con un +0,5%, chiudendo la lunga recessione del triennio precedente". Lo rileva l'Istat nelle prospettive per l’economia 2014-2016. Dopo tre anni di riduzione inoltre torna a crescere la spesa delle famiglie. Il servizio di Paolo Ondarza:

Tecnicamente con il 2015 si conclude la fase della recessione in Italia, ma secondo l’Istat si tratterà di un’uscita graduale. In linea con le stime del governo, il Pil calerà nel 2014 dello 0,3% per crescere il prossimo anno dello 0,5% – Palazzo Chigi prevedeva lo 0,6% –  e dell’1% nel 2016. L’economista Alberto Quadrio Curzio:

R. – Non sono tassi di crescita eclatanti, tuttavia teniamo conto che l’Italia recupera terreno, la Germania perde terreno e l’Europa cresce lentamente.

D. – Questo segno "più" a cui non eravamo abituati negli ultimi anni può far bene all’economia?

R. – Sì, fa bene all’economia, e spero anche che tolga quell’astio verso l’Italia, che talvolta proviene dall’interno del Paese stesso. Purtroppo, noi abbiamo dovuto fare delle manovre di correzione di finanza pubblica draconiane negli anni passati, a mio avviso eccessive e tuttavia rispettose delle prescrizioni europee: uscire da una situazione del genere è molto difficile e dunque anche all’interno del Paese bisogna capire che non una bacchetta magica, ma con un impegno faticoso e diuturno si può cercare di risalire la china.

Per l’Istituto di statistica, gli effetti della manovra avranno un impatto marginalmente positivi nel 2014, ma si riveleranno nulli nel biennio successivo per il bilanciamento tra la spinta del bonus degli 80 euro e gli effetti negativi derivanti dalla clausola di salvaguardia, con l’eventuale aumento dell’Iva. Ancora Quadrio Curzio:

R. – Tuttavia, io credo che ci sarà un effetto della manovra, della Legge di stabilità, anche sul 2015 e sul 2016, perché se il Pil riprende non sarà necessario intervenire con la correzione della clausola di salvaguardia. Quindi, gli effetti della eliminazione dell’Irap sul costo del lavoro, della stabilizzazione del bonus di 80 euro e – non dimentichiamolo – della decontribuzione totale per i nuovi assunti per i primi tre anni, ci saranno.

Inoltre, la spesa delle famiglie dopo tre anni di riduzione tornerà già nel 2014 a salire dello 0,3% grazie all’effetto di una riduzione della propensione al risparmio. Quadrio Curzio:

R. – Questo è un dato molto positivo, perché negli anni di crisi le famiglie, avendo subito una contrazione dei redditi, hanno cercato di risparmiare il più possibile per far fronte ad un futuro incerto, reso ancora più incerto dagli aumenti della disoccupazione. Il fatto che adesso stiano riprendendo a consumare un po’ vuol dire che vedono una prospettiva migliore, anche occupazionale. Quindi, quantunque io non creda si potrà ritornare a livelli di consumi pre-crisi, che erano per molti versi anche consumi eccessivi, credo che si ritornerà a una sana domanda di consumo. Naturalmente questa non basta, perché a mio avviso ci vuole anche e soprattutto una domanda di investimenti, che hanno la capacità di fare aumentare la produttività del "sistema Paese" e fare anche tutte quelle manutenzioni di cui il nostro Paese ha bisogno, ivi compresa le manutenzione per il risparmio energetico e in edilizia, che è fondamentale anche per evitare un eccesso di importazione energetiche di cui il nostro Paese soffre in modo strutturale.








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