2014-11-01 19:45:00

Cucchi: polemiche dopo la sentenza che assolve tutti gli imputati


Non si placano le polemiche il giorno dopo l’assoluzione di tutti gli imputati per la morte di Stefano Cucchi, il geometra romano di 31 anni, deceduto nel 2009 nell’Ospedale Pertini una settimana dopo l’arresto per possesso di stupefacenti. La famiglia fa sapere: il caso non si chiude qui. Il servizio di Giampiero Guadagni:

Dopo l’assoluzione di agenti di polizia, medici e infermieri, c’è ora attesa per conoscere le motivazioni della sentenza di appello. Il legale della famiglia Cucchi preannuncia, oltre il ricorso in Cassazione, anche un’azione legale contro il ministero della Giustizia, affinché si possa riconoscere la responsabilità sulla morte di Stefano. L’avvocato aggiunge di avere acquisito ulteriori elementi, che potranno diversamente orientare la prosecuzione del processo. Insomma, il caso non si chiude qui, come assicura la sorella Ilaria, che dice: “Per fermarmi dovranno uccidermi”. E aggiunge: “Basta guardare le foto: mio fratello è morto per un pestaggio”. “Stefano – è la denuncia della famiglia – è morto quando era affidato nelle mani di pubblici ufficiali, quindi lo Stato assolve se stesso”. In replica ad articoli della stampa, il presidente della Corte d’Appello di Roma, Panzani, dice: “No alla gogna mediatica; se non ci sono prove sufficienti, l’assoluzione è un dovere”. E c’è polemica, anche politica, sulla frase del leader del sindacato di polizia Sap, che esprime soddisfazione per il verdetto, spiegando: “La fine di Stefano Cucchi è il frutto della sua vita dissoluta”. Sulla vicenda interviene anche don Trani, cappellano del carcere romano di Regina Coeli, che sottolinea: “La famiglia ha diritto alla verità”. 

 








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