2014-10-24 14:47:00

Sicilia: 500 mila giovani hanno rinunciato a lavorare e studiare


Secondo i dati Istat pubblicati dal Centro Pio La Torre, nel 2013 in Sicilia oltre 500 mila giovani in età compresa tra i 15 e i 34 anni, hanno rinunciato a studiare, a percorsi di formazione professionale e a lavorare. La percentuale dei cosiddetti Neet (Not in Education Employement Training) ha raggiunto nell’isola il 42,7% rispetto al dato medio italiano del 27,3%. Alessandra Zaffiro ha intervistato il presidente del Centro, Vito Lo Monaco, che evidenzia i pericoli dei ragazzi che si trovano in questa condizione e le possibili misure da adottare:

D. - Quanto è concreto il rischio del reclutamento mafioso per questi giovani?

R. - Il rischio concreto c’è, come sempre, perché nell’area c’è disperazione e “pescano” anche il racket, le estorsioni, le distribuzioni della droga. Ci dicono, gli investigatori, ma anche gli operatori sociali che operano lì, che si conoscono già le tariffe giornaliere per i pusher: 80€ se fai il turno di mattina, 100€ se fai quello pomeridiano. Immaginiamo una famiglia disagiata, disoccupata di un giovane diciottenne, ventenne disperato che trova cose di questo tipo.

D. - Cosa dovrebbe fare la politica per risolvere questo problema?

R. - I 500 mila giovani dovrebbero diventare l’obiettivo, il tormento, il dubbio principale di ogni partito, di ogni politico e governo, per risolverlo.

D. - Cosa si può fare di concreto, nell’immediato, magari attingendo a fondi europei?

R. – Rispetto alla nuova programmazione del 2014/2020 non basta soltanto invocare la programmazione al basso, come è stato fatto precedentemente, se poi i meccanismi di spesa, invece, sono viziati appunto da clientelismo e consenso, da dispersione della spesa per poter acquisire consenso.








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