2014-10-24 14:40:00

Presentato l'Incontro Mondiale dei Movimenti popolari


Lavoratori precari e dell’economia informale, migranti, indigeni, contadini senza terra e abitanti di zone periferiche. Sono i protagonisti che, accompagnati da vescovi e agenti pastorali, prenderanno parte all’Incontro mondiale dei Movimenti Popolari dal 27 al 29 ottobre a Roma. Martedì l’incontro con il Papa, alla luce del cui pensiero sociale prenderanno vita colloqui e interventi, con la finalità di proporre alternative popolari contro l’esclusione e l’ingiustizia sociale. L’incontro è organizzato dal Pontificio Consiglio di Giustizia e pace in collaborazione con la Pontificia accademia delle Scienze Sociali e con i dirigenti di vari movimenti. Alla presentazione dell’evento, stamattina, c’era per noi Gabriella Ceraso:

E’ la prima volta nella storia della Chiesa che un Papa convoca i leader dei movimenti sociali per un incontro che durerà tre giorni. E’ un’iniziativa inedita, ma significativa di un Pontificato, ha spiegato il presidente del Pontificio consiglio Giustizia e Pace, il cardinale Peter Turkson, che non smette di ricordarci l’urgenza di uscire verso le periferie, di abbracciare gli esclusi, di ascoltare e rispondere con forza al loro “grido di giustizia” :

But what is essential is first to listen humbly…
"Quello che è essenziale, però, è anzitutto ascoltare con umiltà, non solo riguardo alle sofferenze, ma anche alle aspettative, alle speranze e alle proposte che nutrono gli stessi emarginati. Essi devono diventare i protagonisti della loro vita, non essere semplicemente destinatari passivi della carità o dei programmi di qualcun altro. Essi devono diventare i protagonisti dei necessari cambiamenti economici e sociali, politici e culturali”.

Cinque le chiavi tematiche degli interventi in programma indicate dal cardinale, problemi abitativi dei poveri, lavoro, terra, violenza e ambiente:

The Church wants to make its own the needs and aspirations of…
"La Chiesa vuole fare sue le necessità e le aspirazioni dei movimenti popolari, e unirsi a coloro che, mediante diverse iniziative, stanno compiendo ogni sforzo per stimolare cambiamenti sociali in vista di un mondo più giusto”.

A illuminare il cammino dell’incontro sarà un passaggio chiave dell’Esortazione Apostolica del Santo Padre, l’"Evangelii Gaudium", come ha sottolineato mons Marcelo Sanchez Sorondo, cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali:

“Fintantoché non si risolvono radicalmente i problemi dei poveri, rinunciando all’autonomia assoluta dei mercati e alla speculazione finanziaria, e attaccando le cause strutturali dell’iniquità, non si risolveranno i problemi del mondo e, in definitiva, nessun problema. L’iniquità è la radice di tutti i mali sociali”.

Gli obiettivi dell’incontro, all’insegna del dialogo cui parteciperà anche il Papa, li ha evidenziati invece Juan Grabois, l’avvocato che, con l’appoggio dell’allora arcivescovo di Buenos Aires, Jorge Bergoglio, è riuscito, insieme ai leader del movimento dei "cartoneros" della capitale argentina, a ottenerne il riconoscimento legale. Grabois è uno dei promotori dell’incontro:

Compartir el pensamiento social de Francisco, debatir…
"Condividere il pensiero sociale di Francisco, elaborare una sintesi della visione dei movimenti popolari riguardo le cause della crescente disuguaglianza sociale e dell’aumento dell’esclusione nel mondo, proporre alternative popolari per affrontare i problemi che il capitalismo finanziario e le transnazionali impongono ai poveri, valutare il ruolo dei  movimenti nella costruzione della pace e nella cura dell’ambiente, infine discutere il rapporto dei movimenti popolari con la Chiesa e come andare avanti in questo senso".

“Costruire una prospettiva di cambiamento”: a questo deve servire questo incontro, ha sottolineato ancora Grabois nel suo intervento appassionato, in cui ha parlato anche del suo personale rapporto con il Papa e prima ancora con l’arcivescovo di Buenos Aires, abituato a stare tra gli ultimi della società. Al Papa il nostro grazie, ha detto Grabois, perché considera la “sua posizione come una responsabilità e un servizio e non come un privilegio”:

Francisco hoy nos convoca nuevamente, ya desde una perspectiva universal…
"Francesco ci chiama oggi nuovamente, ma da una prospettiva universale, ai poveri organizzati in mille movimenti, affinché combattiamo senza superbia ma con coraggio, senza violenza ma con tenacia, senza risentimenti ma con un sentimento profondo di amore per il prossimo e soprattutto per il più debole".

Al termine dell'Incontro, è prevista una Dichiarazione conclusiva e la formazione di un Consiglio dei Movimenti Popolari, una sorta di rete che possa lavorare per formulare istanze a livello globale.








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