2014-10-23 15:36:00

Mons. Zenari: Siria, situazione sempre più drammatica


Solo due giorni fa l’inviato dell’Onu per la Siria, De Mistura, in un incontro a Mosca con il capo della diplomazia Russa, aveva invocato di risolvere “urgentemente” con “il dialogo politico”, la crisi siriana anche perché – aveva aggiunto – “vi è una minaccia molto grave, quella del terrorismo”. Una pace oggi più complicata da negoziare. Roberta Gisotti ha intervistato mons. Mario Zenari, nunzio apostolico in Siria:

Scenari di guerra in movimento: proseguono i raid della coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti contro i miliziani jihadisti, in lotta con le popolazioni curde assediate a Kobane, in attesa dei curdi peshmerga iracheni, dopo il sì della Turchia a farli entrare nei propri confini, vincendo i timori di possibili rivendicazioni per l’autonomia del Kurdistan, diviso tra cinque Paesi: Siria, Turchia, Iraq, Iran e Armenia. Mons. Zenari:

R. - Qui in Siria le cose vanno purtroppo di male in peggio! C’è una tragedia che va avanti da tre anni e mezzo… Quindi qui abbiamo non solo il problema dell’Is e del terrorismo, ma in questo momento in Siria abbiamo anche il problema non risolto di questo grave e sanguinoso conflitto. L’Is - direi - è stato come la goccia che ha fatto traboccare il vaso qui in Siria, che ha causato panico e sofferenza enorme: però il vaso è colmo da più di tre anni! E’ colmo di vittime, più di 200 mila; è colmo di rifugiati, più di tre milioni; è colmo di quasi 7 milioni di sfollati interni; è colmo di distruzioni… Quindi non dobbiamo solo pensare - come vedo alle volte nei media - che in Siria si parli solo di Kobane: c’è Kobane, ma c’è anche Aleppo, dove si soffre molto; c’è Idlib, c’è Homs, ci sono anche i dintorni di Damasco, c’è il sud della Siria…

D. - Dunque come procedere per arrivare alla pace?

R. - Direi che è il momento che tutta la comunità internazionale e la comunità dei Paesi della Regione di fare un serio sforzo e di rivedere le loro posizioni, perché bisogna risolvere questo conflitto siriano, bisogna risolvere questa calamità dell’Is e porsi sinceramente questi punti interrogativi: perché è successo tutto questo? L'Is non è saltato fuori da un giorno all’altro, ha delle cause remote, ha delle cause prossime. Chi ha dato origine e da dove sono saltati fuori questi terroristi? Chi li ha sostenuti? Dove trovano ispirazione? E poi trovare delle soluzioni che vadano alla radice finalmente di questo conflitto in Siria e di questo terrorismo.

D. - Tanto più in questo momento la diplomazia internazionale è quindi chiamata in causa, proprio perché le stesse armi sembrano mostrare i loro limiti nel risolvere una guerra ormai senza confini…

R. - Bisogna trovare una soluzione globale. Occorrono delle soluzioni non palliative, ma veramente delle soluzioni coraggiose!








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