2014-10-23 11:19:00

Alla Gregoriana Forum su "Religione e Politica"


“L’Organizzazione delle Religioni Unite, l’Onu delle religioni auspicata da Shimon Peres, aiuterebbe il dialogo tra i diversi poteri politici. La religione, infatti, è fondamentale, perché là dove è assente la voce etica, non c’è pace tra le nazioni”. E’ uno dei passaggi più importanti della relazione di mons. Samuele Sangalli, docente alla Pontificia Università Gregoriana, nel corso del Forum su “Religione e Politica: il modello sturziano” tenutosi nello stesso ateneo dei gesuiti.

L’iniziativa si inserisce nel progetto denominato “Cenacolo Sinderesi”, il percorso di formazione annuale all’impegno socioeconomico e politico, attivo da quattro anni presso il Centro Fede e Cultura “Alberto Hurtado” della stessa Gregoriana. “Il dialogo interreligioso migliora e agevola il colloquio tra forze opposte” ha sottolineato mons. Sangalli, evidenziando che il concetto di “laicità positiva, ovvero di quella laicità che si arricchisce dell’esperienza religiosa, va sostenuto perché esalta i valori etici minimali, quali la pace e la giustizia”.

Il rinnovato ruolo pubblico delle religioni, ha aggiunto il docente, è una delle caratteristiche dell’età globale che, in un contesto ormai di pluralismo, “vediamo esercitarsi tra tentativo di dialogo in vista di rinnovate forme di consenso valoriale o, all’opposto, con espressioni di fondamentalismo e nazionalismo religioso che destano una ragionevole e giustificata preoccupazione”.

In questo contesto si inserisce a pieno titolo la lezione di Don Luigi Sturzo, il sacerdote di Caltagirone che “per combattere le male bestie dello statalismo, della partitocrazia e dell’abuso di denaro pubblico si ispirò proprio ai principi cristiani dell’amore per il prossimo per seguire l’ordine morale” ha detto il magistrato Gaspare Sturzo, presidente del Centro Internazionale Studi Luigi Sturzo (Ciss).

“Dedicò la sua vita per combattere la corruzione politica e amministrativa ed è chiaro che intuì con largo anticipo quali sarebbero state le debolezze del potere” ha aggiunto il presidente del Ciss. Presente tra gli altri, anche Paolo Barelli, pronipote della Venerabile Armida Barelli, fondatrice della “Gioventù femminile”. “Anche in questo caso la laicità positiva è stata fondamentale per incidere su pregiudizi nei confronti delle donne. Grazie al lei, ancora oggi il contributo femminile alla vita della Chiesa, della società e della politica, è determinante” ha rilevato Barelli. (A cura di Davide Dionisi)








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