2014-10-18 12:44:00

Marino registra nozze gay. Cei: "arbitraria presunzione"


Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, ha ufficialmente aperto oggi i registri comunali alla registrazione delle unioni omosessuali celebrate fuori dell’Italia. Il ministro dell’Interno Alfano e il prefetto di Roma Pecoraro ne hanno chiesto la cancellazione perché, affermano, l’atto è illegale. Per la Cei "una tale arbitraria presunzione, messa in scena proprio a Roma in questi giorni, non è accettabile. Anche il settimanale diocesano “Roma Sette” parla di “mistificazione” di sapore “demagogico”. Il servizio di Alessandro De Carolis:

Nel giorno in cui il Sinodo sulla famiglia in Vaticano giunge alla conclusione della prima fase – la seconda avverrà fra un anno nel Sinodo ordinario – due chilometri e mezzo di là del Tevere il Comune di Roma trascrive nei suoi registri i primi 16 “matrimoni” celebrati all’estero di coppie gay. Il sindaco, Ignazio Marino, ha provveduto di persona alla prima registrazione, sotto l’occhio delle telecamere. Immediata la reazione del ministro dell’Interno, Alfano, per il quale il sindaco Marino non ha apposto altro che un “autografo” giacché la sua firma, ha detto, “non può sostituire la legge”. Anche il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, ha preso posizione contro il Comune: o le trascrizioni vengono cancellate, ha intimato, o “sarò costretto io a farlo per legge”. Una stroncatura è arrivata anche da parte del settimanale della diocesi “Roma Sette”. Il responsabile, Angelo Zema, ha definito la decisione di Marino “una scelta ideologica, che certifica un affronto istituzionale senza precedenti”, basato su una “mistificazione sostenuta a livello mediatico e politico”, illegittima e e “dal chiaro sapore demagogico”.








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