2014-10-17 10:45:00

La Fidae: questa legge di stabilità ci condanna al declino


Allarme nel mondo della scuola per i tagli al settore contenuti nella Legge di Stabilità. A preoccupare anche il calo dei contributi per gli istituti paritari. Il provvedimento prevede solo 200 milioni, anche se il governo ha assicurato che su un altro fondo sono disponibili ulteriori 272 milioni. Alessandro Guarasci:

Il principio del governo sembra essere: con una mano tolgo e con un’altra do. La Legge di stabilità con un miliardo finanzia il progetto “La Buona Scuola”, che tra l’altro prevede l’assunzione di 140 mila precari e rafforza il rapporto scuola-lavoro. Viene però ridotto il numero degli Ata, i vecchi bidelli e il personale amministrativo. Poi, sono abolite le supplenze per un giorno per i docenti, tra l’altro già molto rare, e la supplenza scatta dopo i 7 giorni per i collaboratori scolastici. Inoltre, sono ridotti dai 220 milioni di quest’anno ai 200 del 2015 i contributi per le paritarie. Duro il giudizio della Fidae, il presidente don Francesco Macrì:

R. - Amarezza, perché purtroppo assistiamo a un declino continuo della scuola paritaria cattolica, costretta a chiudere perché non ha alcun finanziamento pubblico, quindi non regge più i costi di gestione. È un settore importantissimo del nostro sistema scolastico nazionale che va a perdersi ed è anche una grande tradizione pedagogica che sparisce. L’altro sentimento è quello di delusione perché, con questa norma, abbiamo la smentita alle ripetute dichiarazioni da parte di molti esponenti di questo governo dell’intenzione di mettere al centro dell’Agenda politica la scuola intesa come motore di sviluppo dell’intero Paese. Ora la scuola paritaria, al pari della scuola statale, è un motore di sviluppo economico e non solo, anche umano, sociale, politico. Purtroppo, questa legge di stabilità ci condanna appunto al declino.

D. - C’è il rischio chiusure per alcune scuole? C’è rischio licenziamento per alcuni insegnanti secondo lei?

R. - Certamente. Noi già quest’anno abbiamo avuto alcune centinaia di chiusure. Molte scuole non hanno chiuso, però si sono contratte al massimo per cui reggeranno ancora un anno o due. Noi abbiamo dovuto licenziare centinaia e centinaia di persone, perché le scuole hanno chiuso le loro attività. Quindi, credo che il governo, qualunque governo, dovrebbe porsi anche il problema dell’occupazione di queste persone che operano nell’ambito della scuola paritaria.

In allerta anche i sindacati. Per il segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima, è gravissimo l’ulteriore blocco del rinnovo dei contratti:

“Qui si tratta da una parte di fare demagogia e dall’altra si mette in difficoltà la scuola con questi provvedimenti. La scuola è una filiera molto delicata: ci vuole coerenza rispetto a quello che si dice”.

 








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