2014-10-16 15:58:00

Sinodo famiglia, Spadaro : "La Chiesa apre gli occhi sulla realtà"


"Penso che questo sia un momento molto particolare per la vita dela Chiesa. Avverto il desiderio di aprire gli occhi sulla realtà e di nominarla. Questo Sinodo non serve solo per consolidare ciò che già sappiamo ma per accogliere nuove sfide". P. Antonio Spadaro sj, direttore de La Civiltà Cattolica, tra i partecipanti al Sinodo straordinario sulla famiglia, racconta la sua prima esperienza come padre sinodale e dice la sua sul rapporto tra Sinodo e comunicazione. 

"E' un Sinodo assolutamente dinamico in cui ci sono confronti onesti, sinceri e appassionati", spiega Spadaro. "Il confronto c'è ma è sereno e la polarizzazione su alcune figure fatta da alcuni resoconti è strumentale. Nel capitolo 15 degli Atti degli Apostoli si parla del Concilio di Gerusalemme in cui ci sono grandi controversie tra gli apostoli e gli anziani. Ed è lo stesso clima, molto bello che stiamo vivendo qui in questo momento".

"Al di là di ogni giudizio - prisegue il direttore de La Civiltà Cattolica - qui la Chiesa è chiamata ad aprire gli occhi sulla realtà della famiglia e a capire ciò che succede, ciò che sta cambiando. E abbiamo visto come il Sinodo abbia aperto gli occhi su realtà mai prima prese in considerazione in maniera così tematica" "In fondo - aggiunge Spadaro - il compito di questo Sinodo è quello di cercare e trovare Dio nella realtà così com'è oggi. Con uno sguardo positivo, preoccupato anche da certi problemi, ma certamente attento a cogliere le sfide". 

Ma esiste al Sinodo un confronto tra visioni diverse del rapporto tra dottrina e pastorale? "E' certamente uno dei nodi centrali", spiega Spadaro. "In fondo qui al Sinodo si riflette su che cos'è la misericordia. Se è solo un tratto pastorale o se è dottrina. E per Papa Francesco la misericordia è Vangelo". "Qui le posizioni sono molto sfumate, non c'è una divaricazione netta. C'è un confronto serio su cosa significa nel contesto culturale, sociale, economico odierno vivere la misericordia".

Padre Spadaro è infine molto contento su come sta andando il Sinodo dal punto di vista mediatico. "Sono contento che i singoli interventi non siano stati pubblicati. Perché ritengo che sia inutile avere delle sintesi striminzite, prive del calore del contesto. E poi mi sono reso conto io stesso che così il discernimento funziona. Ogni relazione già preparata in realtà cambia nel clima di confronto comune. Io stesso ho cambiato la mia circa dieci volte prima di pubblicarla. E poi ho trovato molto interessante il fatto che  tutti i padri sinodali fossero lasciati liberi di rilasciare interviste. Mi è sembrato un modo molto più virtuoso e stimolante di comunicare un processo dinamico come il Sinodo".

Eppure c'è chi ha parlato di un Sinodo mediaticamente pilotato. "Francamente non so perché", commenta Spadaro. "Tutti noi padri sinodali siamo estremamente liberi di esprimerci in interviste a volte più lunghe dei nostri interventi in Aula e certamente più esplicite rispetto a una breve sintesi".








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