2014-10-11 12:21:00

Mons. Nona: la fede sta aiutando tanti ragazzi vittime dell'Is


Non solo stragi e fughe dalla furia omicida dei miliziani dell’Is, il sedicente Stato islamico. I valori della fede nutrono ancora la speranza di tanti giovani iracheni, 250 dei quali, ragazzi e ragazze, molti dei quali appartenenti alle famiglie di Mosul e della Piana di Ninive, hanno partecipato a un festival di tre giorni, appena concluso, ad Ankawa, un sobborgo di Erbil, dove in tanti hanno trovato rifugio. A organizzarlo, informa la Fides, è stata la Chiesa caldea: un programma con momenti di festa, canti, preghiere e riflessioni ospitato nel giardino del Convento delle Suore caldee Figlie di Maria Immacolata. Il filo conduttore del festival è stato rappresentato da alcune riflessioni sulla figura di Re Davide, sui suoi spostamenti nella terra d'Israele e sulle vicende emblematiche del suo percorso umano, segnato da grandi crudeltà ma anche dal pentimento per i propri peccati, dalla penitenza e dalla richiesta di perdono. I momenti di approfondimento sulla figura di Re Davide sono stati curati da Bashar Matti Warda, arcivescovo di Erbil dei Caldei. Agli incontri ha preso parte anche mons. Amel Shamon Nona, vescovo di Mosul dei Caldei, costretto anche lui a lasciare la propria diocesi dopo che in quella città si è insediato il sedicente Califfato islamico. Alla Fides, mons. Nona ha spiegato che di solito un festival per i giovani delle Chiese del nord Iraq “veniva organizzato ogni anno nei mesi estivi. Quest'anno – ha osservato – non è stato possibile, per tutto quello che è accaduto dopo l'arrivo dei jihadisti. Poi à stato deciso di farlo adesso, e nelle condizioni in cui viviamo, anche questo festival ha assunto un valore particolare”. Un tentativo “di aiutare i ragazzi a non chiudersi nel pessimismo, a non cadere in depressione, e a accorgersi che anche nella condizione che stiamo vivendo il Signore può custodire la nostra speranza”. (A.D.C.)








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