2014-10-11 12:41:00

Card. Grocholewski: al Sinodo diversi punti di vista, non contraddizioni


Sui lavori del Sinodo e sulle sfide che la Chiesa e la famiglia sono chiamate a raccogliere, Paolo Ondarza ha intervistato il card. Zenon Grocholewski, prefetto della Congregazione per l'Educazione Cattolica:

R. – La mia impressione è molto positiva. Il Santo Padre ha impostato, con grande chiarezza all’inizio, il modo di discutere e di trattare le questioni del matrimonio. Ci ha invitato, soprattutto, ad essere chiari, a parlare con sincerità, perché ciascuno dica quello che veramente pensa e, dall’altra parte, che ci sia il rispetto e l’umiltà di ascoltare quello che dicono gli altri.

D. – Questo per evitare anche quelle contrapposizioni di cui troppo spesso parlano i mass media...

R. – Sì, i mass media esagerano un poco con queste contraddizioni: sono diversi punti di vista, molto spesso, e non tanto contraddizioni. Poi, è una discussione, non per pretendere che vengano accettate, ma perché le opinioni vengano prese in considerazione.

D. – Quali, secondo lei, le sfide principali che riguardano la famiglia?

R. – C’è un’ideologia che s’impone con grande violenza, riguardante il concetto del matrimonio, della vita, che non concorda fondamentalmente con la nostra antropologia cristiana: la lotta per il divorzio, la fecondazione in vitro, la teoria del gender e così via. E queste cose hanno influenza anche sui cristiani.

D. – Quali sono gli strumenti, allora, per poter essere preparati di fronte a queste sfide?

R. – Dobbiamo soprattutto discutere con il mondo di oggi. Sarebbe di grande importanza la presenza dei cattolici, dei cristiani nei mass media. Io vedo che, anche in nazioni con l’80, 90 per cento di cattolici, non ci sono cattolici, praticamente, nei mass media. Sono poco rilevanti, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. E’, quindi, una grande sfida per la Chiesa quella di inserirsi nel mondo della comunicazione, nella radio, nella televisione … In questo modo dobbiamo farci più presenti. Io penso che l’antropologia che abbiamo, e di conseguenza il concetto del matrimonio, sia davvero fantastico, è brillante. Se potessimo spiegare questo al mondo di oggi, sarebbe un grande successo. Molti non capiscono il concetto di diritto naturale, ma qui si tratta in fondo di capire cosa sia giusto e buono, in base alla luce della ragione umana, per le persone, per l’umanità e lungo termine. Non si tratta, infatti, di assicurare a qualcuno un piacere temporaneo, breve, ma cosa sia bene per l’umanità, per il progresso certo, per la crescita dell’umanità. Noi vediamo oggi un grande divario nel progresso tecnico e scientifico e, dall’altra parte, una vergogna per quanto riguarda la crescita della gente: tanta fame nel mondo, tante guerre, tanto odio, tanta mancanza di rispetto per le persone e incontriamo tante persecuzioni. Dobbiamo pensare al benessere dell’umanità. Non dobbiamo pensare soltanto al benessere tecnico, ma a quello dell’essere umano. Io penso che questo Sinodo vada in questa direzione: come aiutare gli uomini di oggi a vivere meglio, a contribuire ad un vero progresso.








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