2014-10-09 08:09:00

Il Senato tra le proteste approva la fiducia sul Jobs act


In Italia con la politica. E’ arrivato in tarda notte e tra le proteste dei Cinquestelle e della Lega, il sì del Senato alla fiducia sul jobs act. Soddisfatto il premier Renzi che da Milano per il vertice europeo ribadisce” Non molliamo di un centimetro" e ai partner dice “senza crescita non c'e' lavoro" Plauso di Parigi e di Berlino. Il servizio di Giampiero Guadagni:

Contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, riduzione delle tipologie contrattuali, riordino della cassa integrazione. Quanto all’articolo 18, prevista la possibilità del reintegro per i licenziamenti discriminatori e per quelli ingiustificati di natura disciplinare particolarmente gravi. Sono le principali novità del maxiemendamento al Jobs act che ha incassato ieri sera la fiducia del Senato con 165 sì, 111 no e due astensioni. A favore anche la minoranza del Pd, che pure mette agli atti un documento critico sul provvedimento e le dimissioni di un senatore. Il voto è arrivato a tarda notte dopo una lunga giornata di durissime e plateali contestazioni in aula da parte di 5 Stelle e Lega, che hanno impedito il via libera in contemporanea con il vertice europeo sull’occupazione a Milano, presieduto da Renzi. Il premier italiano ha incassato l’apprezzamento sulla riforma del lavoro da parte di molti leader europei, a partire dalla cancelliera tedesca Angela Merkel. E il presidente della Commissione Ue Barroso ha definito il Jobs act una riforma importante che può avere grande impatto sulla competitività dell’economia italiana.








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