2014-10-08 19:59:00

Cresce l’offensiva della Coalizione internazionale contro l’IS. Fuggono le popolazioni curde al confine con la Turchia che non interviene


Il presidente degli Stati Uniti, Obama, fa il punto con i massimi vertici militari, convocati oggi al Pentagono, sugli ultimi sviluppi della guerra contro i miliziani del sedicente Stato Islamico, condotta in Iraq e Siria. E cresce il  numero degli sfollati al confine con la Turchia. Il servizio di Roberta Gisotti

Nuova ondata di raid aerei condotta dagli Usa e dai loro alleati: ben 14 attacchi nelle ultime ore, 5 in Iraq e 9 in Siria, di cui 6 nei pressi della città siro-curda di Kobane, nel nord, al confine con la Turchia, assediata dai jihadisti dell’Is, costretti ad arretrare e che hanno contato almeno 40 morti. E fuggono le popolazioni dalla zona. Oltre 170 mila i rifugiati da Kobane giunti nei campi profughi turchi. Il presidente francese Hollande al telefono con il presidente turco Erdogan ha sostenuto l’idea di creare una zona cuscinetto tra Siria e Turchia per evitare il massacro delle popolazioni ed accogliere gli sfollati. E mentre Obama a Washington fa il punto con i vertici militari sull’offensiva in atto, è giunto in Egitto, al Cairo, il suo inviato speciale sul fronte della Coalizione anti-Is. E, crescono le proteste e gli scontri in Turchia contro la scelta delle autorità di non intervenire a difesa della popolazione curde al confine siriano: almeno 18 i morti negli scontri. Ma sentiamo la testimonianza del collega freelance Tiziano Tinazzi, che si trova proprio nei pressi di Kobane, al microfono di Fausta Speranza








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