2014-10-01 13:02:00

Le Scritture alla luce del carisma di San Francesco


La Bibbia francescana “può essere bussola nel cammino di ogni giorno, e non solo per i francescani”. Così fra Mauro Jöhri, ministro generale dell’Ordine dei frati minori cappuccini e presidente della Conferenza della famiglia francescana (Cff), intervenendo oggi alla presentazione, presso la Radio Vaticana, della "Bibbia Francescana", pubblicata di recente dalle Edizioni Messaggero di Padova e da alcuni giorni in libreria. Una Bibbia che accanto al testo della Cei, propone una serie di approfondimenti che aiutano la lettura delle Scritture alla luce del carisma di san Francesco. Un'opera che pone in evidenza il legame profondo e indissolubile che il Poverello ebbe con la Parola di Dio, come spiega fra Jöhri al microfono di Giorgia De Angelis:

Per quanto riguarda la prima Bibbia francescana, è stato Francesco stesso che prese molto sul serio le parole del Vangelo e che diceva che bisogna viverle sine glossa, cioè senza troppi commenti, bisogna viverlo così com’è. E, di fatti, quando venne a Roma nel 1208-1209, da Papa Innocenzo, per farsi confermare la sua Regola, si trattava semplicemente di passaggi del Vangelo che egli aveva recuperato e presentava al Papa. Qualcuno diceva che gli fecero notare che era troppo esigente. Ma lui disse: “Ma è il Vangelo di Gesù Cristo!”. Ora, in questa Bibbia, che è il testo biblico che conosciamo, sono state introdotte diverse voci che hanno a che fare con temi molto cari a San Francesco, al francescanesimo: la povertà, la letizia, l’obbedienza… con una piccola finestrella nella quale si mostra come il francescanesimo, partendo dal testo biblico, partendo dall'ispirazione di San Francesco, abbia vissuto questo elemento. Quindi qualcuno legge e dice: “Ah, per i francescani è così!”. Io penso che in questo senso possa essere qualcosa di arricchente.








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