2014-09-25 20:05:00

Napolitano testimone al processo sulla presunta trattativa Stato-mafia


La Corte d’assise di Palermo ha ribadito la necessità di sentire come testimone al processo sulla presunta trattativa Stato-mafia il capo dello Stato, Giorgio Napolitano. “Non ho alcuna difficoltà”, fa sapere il presidente della Repubblica. Servizio di Giampiero Guadagni:

I giudici della Corte d’Assise di Palermo hanno dunque accolto la richiesta avanzata dai pm nell’ultima udienza. Napolitano sarà sentito al Quirinale, come previsto dalle prerogative della sua carica, un’udienza a porte chiuse senza imputati né pubblico. Dovrà riferire in particolare sulle preoccupazioni espresse dal suo consigliere giuridico Loris D’Ambrosio nella lettera del 18 giugno 2012. D'Ambrosio morì di infarto un mese dopo. In quella lettera, seguita alle polemiche per le telefonate al Quirinale di Nicola Mancino, intercettate nell'ambito dell'inchiesta, D'Ambrosio esprimeva il timore "di essere stato considerato solo un ingenuo e utile scriba di cose utili a fungere da scudo per indicibili accordi, e ciò nel periodo fra il 1989 e il 1993". In quegli anni, D'Ambrosio era stato in servizio all'Alto commissario per la lotta alla mafia e poi al ministero della Giustizia.

In serata, partecipando alla cerimonia di commiato del Consiglio Superiore della Magistratura uscente, Napolitano ha sottolineato l’urgenza della riforma di una giustizia lenta e caotica. Un nodo essenziale da sciogliere - afferma - per ridare competitività all'economia''.

 








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