2014-09-25 08:00:00

Caos politico e miliare in Libia. Infuriano scontri. Si profila catastrofe umanitaria


E’ caos politico e militare in Libia, oltre che umanitario, ed infuriano gli scontri nelle due regioni della Tripolitania e della Cirenaica, dove il neo Parlamento eletto nel giugno scorso - contestato dalle milizie jihadiste e costretto a riunirsi nella città di Tobruk - invoca l’intervento dell’Onu per tutelare la popolazione civile nell’area intorno a Tripoli, teatro di sanguinosi combattimenti. Il servizio di Roberta Gisotti

“C’è il rischio di una catastrofe umanitaria”, ha ammonito il Parlamento di Tobruk, appellandosi all’Onu per un intervento nell’area di Warshefana, a sud ovest di Tripoli, sotto assedio delle milizie filoislamiche di Misurata, formazione principale della cosiddetta Operazione Alba (Farj), la coalizione al potere di fatto nella capitale. C’è bisogno di evacuare, donne, bambini e disabili e di organizzare un ponte aereo. Intanto il premier Al Thani, che martedì ha incassato la fiducia del parlamento al suo governo, ha ordinato ieri “la mobilitazione generale delle Forze armate su richiesta della popolazione di Tripoli, per liberare la capitale”. E si combatte aspramente anche intorno a Bengasi e Derna, dove - denuncia l’organizzazione umanitaria Human Rights Watch - si contano negli ultimi nove mesi, almeno 250 omicidi politici - giornalisti, attivisti e civili - per mano dei seguaci di Ansar al Sharia, destinataria principale dell’appello dell’IS, il sedicente Stato islamico, a unire le forze jihadiste in Libia. Si prospetta dunque nelle prossime ore e giornate una resa dei conti tra forze militari e paragovernativa e milizie jihadiste sia a Tripoli e che a Bengasi.

 








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