Aperture domenicali, famiglia sempre più a rischio

"Con la costante liberalizzazione selvaggia degli orari e le aperture domenicali, sopratutto nei centri commerciali, si danneggia sempre di più la famiglia". E' categorico Mauro Bussoni, segretario generale di Confesercenti e anima della campagna 'Riprendiamoci la domenica'. Denuncia a voce alta l'indifferenza che circonda migliaia di mamme e di papà costretti ad estenuanti turni festivi che minano l'integrità stessa dei nuclei familiari.

 

"Capita molto spesso- racconta Bussoni- che una commessa la domenica lavori e  non stia con il marito e i figli che invece sono a casa. Lei magari potrà riposare solo in mezzo alla settimana quando però i figli e il consorte saranno a scuola e a lavoro. Così si tolgono alla famiglia  momenti relazionali e di convivenza importanti, che nessuno restituirà mai".  E tutto questo senza neanche avere in cambio un miglioramento macro economico. Perchè, spiegano i numeri della Confesercenti, i dati di vendita complessivi sono in netto calo mentre in due anni di applicazione della deregulation contenuta nel  decreto Salva Italia hanno chiuso i battenti oltre 56mila imprese commerciali: "Si salvano solo le grandi imprese della distribuzione, le uniche che traggono benefici" chiosa amaramente Bussoni.

Ora serve uno scatto si reni e di orgoglio, ci tiene a far sapere Gianna Saveris, vice-presidente del Forum delle Famiglie:" Dobbiamo- dice- contrastare questa tendenza con ogni mezzo, giuridico e culturale. Dobbiamo chiedere al governo di tornare sui suoi passi mentre  tutti noi dobbiamo cercare di acquisire una coscienza critica in grado di farci comprendere come acquistare di domenica sia sbagliato e dannoso". 

Alcune regioni, ultima la Lombardia, stanno intanto proponendo referendum popolari per far decidere ai cittadini. "Una cosa che va caldeggiata - afferma Bussoni-. Forse è l'unico modo per tentare di opporsi ad una deriva pericolosa. Molto pericolosa".