2014-09-23 14:03:00

Don Gjergj: Papa accolto con affetto da albanesi di ogni religione


Sono ancora vive nella memoria le immagini dei gesti e delle parole di Papa Francesco nella recente visita di domenica scorsa in Albania.  Un viaggio breve, di un giorno solo, che però rimarrà impresso in questo Paese della “periferia” d’ Europa e negli albanesi come conferma don Gjergj Meta, responsabile delle strutture informative per la visita di Papa Francesco in Albania, al microfono di Debora Donnini:

R. – E’ stata una giornata di luce, una giornata nella quale abbiamo toccato con mano una presenza diversa. Vedevi le lacrime negli occhi delle persone. Quando è sceso l’aereo, abbiamo avuto la diretta, che ha accompagnato la discesa. Io ero nella piazza grande e mentre coordinavo i giornalisti e i fotoreporter si è sentita un’ovazione generale. Alla fine della giornata, tutti ci siamo sentiti bene, perché abbiamo vissuto una grande giornata insieme a Papa Francesco.

D. – Il Papa ha sottolineato che in qualche modo l’Albania dimostra che c’è una fratellanza possibile fra persone di religioni diverse. Come si è concretizzato questo durante il viaggio di Papa Francesco in Albania?

R. – C’è stata una manifestazione di vicinanza e di affetto degli albanesi, senza distinzione di religione. Gli albanesi hanno accolto con affetto il Papa. Il dono che il presidente della Repubblica ha fatto al Santo Padre è stato un quadro di Papa Clemente XI con una scritta, che nella tradizione albanese è molto importante: la casa dell’albanese è di Dio e dell’ospite, dell’amico. Noi abbiamo accolto il Papa, noi cattolici certamente abbiamo accolto il nostro Pastore universale, ma tutti gli albanesi hanno accolto un illustre ospite e perciò nel Boulevard principale sono usciti tutti, senza distinzioni di religione: tutti erano lì per vedere il Papa. Voglio sottolineare un fatto: il Papa sull’aereo, nella via del ritorno, ha detto che in Albania non si tratta di tolleranza e neanche di convivenza, ma di fratellanza, che è un concetto un po’ più alto rispetto agli altri due. Ed è vero questo. In Albania, tu puoi trovare spesso famiglie che sono dello stesso tronco, ma una parte è musulmana e l’altra cattolica. In generale, il clima che si è vissuto in quella giornata, e che ha accolto Papa Francesco, è stato di fraternità.

D. – L’altro punto chiave di questa visita è stato quando Papa Francesco ha incontrato alcuni sopravvissuti alla persecuzione comunista. Quella della persecuzione, infatti, è stata un’esperienza che l’Albania ha vissuto fino a non tantissimi anni fa, di cui ancora oggi ci sono dei testimoni...

R. – Quello è stato un momento culminante della giornata. Non ha lasciato occhi senza lacrime, quel momento dell’abbraccio del Santo Padre con i due testimoni che hanno raccontato la loro esperienza. Abbiamo visto il Papa commosso, il Papa che si girava da una parte e asciugava le lacrime. E’ stato un momento importante di riconoscenza di questa sofferenza e anche una manifestazione di come noi non possiamo dimenticare le sofferenze, ma ne dobbiamo parlare e dobbiamo approfittarne per non dimenticare, per non ripetere, per non ripetere!








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