2014-09-16 15:43:00

Sinodo, mons. Menichelli: aiutare a vivere il Matrimonio è la vera sfida per la Chiesa


"Una testimonianza di quanto il Santo Padre goda del suo impegno di Pastore della Chiesa di Roma e quindi della Chiesa universale". Così, mons. Edoardo Menichelli, arcivescovo di Ancora- Osimo, fra i partecipanti al prossimo Sinodo straordinario sulla famiglia, commenta la scelta del Papa di celebrare il Matrimonio di 20 coppie della diocesi di roma, domenica 14 settembre, nella Basilica Vaticana. "Francesco - spiega il presule - ha voluto dare un attestato di quanto sia vicino agli sposi e di quanto lui desideri che il sacramento del matrimonio sia ben accolto, capito, celebrato e vissuto".

Nell'omelia il Papa ha affermato, tra l'altro, che "il Matrimonio è simbolo della vita reale e non è una fiction". "L'amore non è una parola - commenta mons. Menichelli - ma è sempre un fatto. Anzi, per noi l'amore è una persona, è Gesù Cristo. Allora, tutto quello che, per così dire, 'gira' intorno all'amore deve avere la capacità di essere il segno dell'amore di Cristo. Gesù ci ha insegnato che l'amore è toccabile. Non per niente lui si è incarnato. Quindi la parola del Santo Padre risuona molto utile perché viviamo in un tempo in cui l'amore più che essere un fatto, un avvenimento, una persona, un'incarnazione, viene celebrato e raccontato come sentimento, come passione o peggio come piacere. Ma l'amore vissuto in Gesù Cristo è un'altra cosa. Perciò il Papa fa bene a ricordarci che il Matrimonio è dentro la vita e non è una fiction".

La circostanza che tra le 20 coppie unite in Matrimonio dal vescovo di Roma ci fossero persone di età e cammini di vita diversi e anche persone risposate dopo che la precedente unione era stata riconosciuta nulla dalla Chiesa, può essere letta come un'indicazione pastorale? "La Chiesa ha sempre accolto tutti", precisa l'arcivescovo di Ancona-Osimo. "Non è che questo matrimonio celebrato dal Papa sia l'unico. Ormai, nelle nostre realtà diocesane, queste situazioni di persone che convivono o hanno ferite alle spalle o persone che hanno avuto esperienze matrimoniali fallite, per un verso, ma sanate alla luce della fede, e giungono al matrimonio, si ripetono spesso". "Dobbiamo sempre ricordarci che noi siamo pastori e in quanto tali dobbiamo essere vicini a tutti". "Ma pastore - precisa mons. Menichelli - non significa accontentare tutti, ma educare, accogliere, accompagnare e invitare alla conversione profonda del cuore". "Credo - aggiunge Menichelli -  che nel gesto del Papa tutto questo ci sia in pienezza".   

L'arcivescovo di Ancona-Osimo è stato inserito tra i membri di nomina pontificia nell'elenco dei 253 partecipanti al prossimo Sinodo straordinario dedicato alla famiglia, in programma in Vaticano dal 5 al 19 ottobre. "Sono molto onorato della scelta del Papa e vorrei dire fin da adesso a me stesso e a tutta la mia diocesi di pregare per noi padri sinodali, affinché possiamo diventare docili alle indicazioni dello spirito, sereni nella valutazione e capaci di offrire alla nostra gente parole di consolazione e di conversione". "Il problema centrale del Sinodo - precisa mons. Menichelli - non è 'comunione no o comunione sì a una certa categoria di persone'. Il problema è come noi aiutiamo le persone a celebrare e a vivere il Matrimonio. E' questo l'elemento più importante che siamo chiamati ad approfondire ed è necessario pregare perché lo Spirito ci illumini e renda docili i nostri cuori e le nostre menti alle sue sollecitazioni. In obbedienza alla Verità e nell'esercizio della Misericordia". 








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