2014-09-16 08:06:00

Immigrazione: oltre 800 le vittime degli ultimi naufragi nel Mediterraneo


Nel Mediterraneo si continua a morire. Sono 800 le presone tra morti e dispersi, negli ultimi 5 giorni. E questa mattina si attende lo sbarco di circa 840 persone sulle coste italiane. Intanto sono serrate le indagini sul presunto "volontario affondamento di un barcone sul quale si trovavano centinaia di migranti, a sud di Malta". Il servizio di Adriana Masotti:

Le testimonianze dei sopravvissuti raccolte dall’OIM sono al vaglio della Procura di Catania: raccontano di almeno 500 emigranti di nazionalità siriana, palestinese, egiziana e sudanese, che sarebbero morti dopo che i trafficanti che li trasportavano hanno affondato di proposito la loro imbarcazione nei pressi di Malta. Gli ''scafisti'', che si trovavano su un'altra barca, avrebbero cercato di convincere i migranti a salire su una nave più piccola e di fronte al loro rifiuto non hanno esitato a far rovesciare la barca dove si trovavano. 11 in tutto coloro che si sono salvati. Ma quella della scorsa settimana non è neppure l’ultima tragedia del mare: è di ieri la notizia di un barcone con a bordo circa 250 migranti diretti verso l'Europa che ha fatto naufragio al largo delle cose libiche e anche in questo caso si temono centinaia di morti. Solo 36 le persone finora tratte in salvo. I leader europei devono impegnarsi maggiormente per mettere a disposizione dei migranti e dei rifugiati vie sicure e legali per accedere alla protezione internazionale nell'Unione europea: è quanto chiedono Amnesty International e ACNUR, Alto commissariato per i rifugiati: sentiamo la portavoce in Italia dell’Agenzia ONU, Carlotta Sami al microfono di Alessandro Guarasci:

R. – Ciò che noi chiediamo è innanzitutto di continuare le operazioni di salvataggio, e poi di abbinare ad esse uno sforzo europeo collettivo di condivisione di possibili azioni che permettano a tutte queste persone di trovare rifugio in Europa in modo legale: quindi, aumentando i posti per i programmi di ammissione umanitaria, reinsediamento, sponsorizzazioni per i più giovani per poter andare a scuola, ammissioni sulla base di particolari vulnerabilità, visti umanitari … Queste sono tutte azioni che devono essere intraprese al più presto.

D. – Secondo voi, Frontex Plus, per quanto lo conosciamo oggi, può essere più efficace di Mare Nostrum?

R. – Abbiamo pochi dettagli, non sappiamo ancora nulla; sappiamo che ciò che serve è un’operazione ben coordinata a livello europeo, che abbracci tutto il Mediterraneo.

 








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